Nobel fisica Giorgio Parisi, premiato per “la scoperta dell’interazione tra il disordine e le fluttuazioni nei sistemi fisici dal livello atomico alla scala planetaria”. Ogni anno, i vincitori ogni anno ricevono una medaglia d’oro e 986mila euro. Il pensiero dello scienziato italiano va al suo mentore Nicola Cabibbo, il “Nobel mancato”, con il quale si laureò nel 1970: “Avrebbero dovuto dare a lui il premio, non a me. È stato un grande fisico e ha infuso conoscenza ed entusiasmo a una generazione di fisici italiani, me compreso”
Nobel fisica Giorgio Parisi, nato a Roma, ricercatore dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn). Lo scienziato italiano ha insegnato fisica teorica alla Sapienza ed è stato presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Da sempre ha criticato le politiche dei tagli ai fondi della ricerca. Durante il periodo della pandemia, ha pubblicato varie analisi matematiche delle curve dell’epidemia di Covid.
Nobel fisica Giorgio Parisi
Il premio Nobel per la fisica è stato assegnato per metà allo scienziato italiano, Giorgio Parisi, che ha studiato il caos e i sistemi complessi. L’altra metà del premio è stata assegnata allo scienziato americano Syukuro Manabe, 90 anni, insieme al tedesco Klaus Hasselmann, 89 anni. Manabe e Hasselmann, climatologi, hanno ricevuto il premio per “la modellazione fisica del clima della Terra, che ne quantifica la variabilità e prevede in modo affidabile il riscaldamento globale“.
Nicola Cabibbo
Giorgio Parisi nel 1970 si era laureato con Nicola Cabibbo, con una tesi sul bosone di Higgs. Nel 2010, alla morte del professore aveva espresso il suo dispiacere per il “Nobel mancato” alle ricerche del suo mentore. Per questo parte del suo premio è dedicato a lui. L’ultimo premio Nobel per la fisica a uno scienziato italiano risale al 1984, a Carlo Rubbia.
Gli studi di Parisi
Lo scienziato italiano, nella sua carriera ha studiato argomenti molto diversi: dal bosone di Higgs alle interazioni fra i neuroni del cervello. Inoltre, si è concentrato allo studio di reti neurali e intelligenza artificiale. Lo studio del clima e il comportamento dei singoli uccelli all’interno degli stormi in virata. Oggi Parisi fa ricerca sulla struttura di materiali eterogenei, come i vetri.
L’affascinante ordine nel caos
“Mi sono occupato del caos – spiega Giorgio Parisi – non c’è nulla di più affascinante che trovare un ordine al suo interno. Dalle particelle ai sistemi neurali, fino ai componenti che formano un pezzo di vetro, ci sono sistemi le cui regole sono tutte da scoprire e il mio lavoro è provare a farlo. Ci sono ancora tante cose che mi piacerebbe scoprire“.
Le parole di Giorgio Parisi
“Sono felice, non me lo aspettavo – afferma Parisi – ma sapevo che avrebbero potuto esserci delle possibilità. Io, in Italia, mi ci sono trovato bene e ci sono sempre rimasto. È vero che nella scienza non c’è più tanta fiducia al giorno d’oggi. Pensiamo che abbia smesso di aiutarci a creare un futuro migliore. Ma sbaglia chi pensa che staremmo meglio senza di lei. Quello di cui abbiamo bisogno è più scienza, non meno scienza. La scienza ha il compito di aiutarci a prevedere il futuro.”
Nobel fisica Giorgio Parisi
“I contributi che Giorgio ha portato alla fisica – afferma Antonio Zoccoli, presidente dell’Infn, illustrando la carriera di Parisi – hanno spaziato attraverso molti campi: dalla fisica delle particelle, all’inizio della sua carriera, con il suo lavoro sviluppato assieme ad Altarelli fondamentale per la comprensione della dinamica delle collisioni protone-protone negli acceleratori di particelle come Lhc, alla meccanica statistica, ai vetri di spin e la materia condensata, ai sistemi complessi, fino ai supercomputer. Il grande merito di Parisi è stato aver contribuito in modo determinante ai settori cui si è dedicato, ma soprattutto averlo fatto precorrendo i tempi. Della sua genialità fa parte la sua capacità di visione, di anticipare, di capire prima degli altri qual era la direzione da prendere, che cosa sarebbe diventato rilevante per la ricerca. E anche il suo pragmatismo“.
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