Niente merendine a scuola per una vita più salutare. Il Molise, infatti, vuole puntare alla valorizzazione e al consumo dei prodotti agroalimentari del territorio e di qualità per una vita più sana
Niente merendine a scuola per puntare all’educazione alimentare e soprattutto al consumo di prodotti del nostro territorio e di qualità nelle mense scolastiche. “Promozione dell’eduzione alimentare”, è il titolo della proposta di legge regionale del Molise , contraddistinta con il n. 147, presentata dal Consigliere Aida Romagnuolo. La pdl, spiega la stessa presentatrice nella relazione illustrativa, mira a promuovere negli asili nido, nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie l’educazione alimentare, anche attraverso la valorizzazione, la promozione ed il consumo dei prodotti agroalimentari del nostro territorio e di qualità (DOP, IGP, STG), dei prodotti agroalimentari tradizionali, dei prodotti biologici e dei prodotti agroalimentari tipici.
Rispetto della biodiversità e sostenibilità ambientale
In quest’ottica l’articolato dell’iniziativa legislativa prevede quindi che il Consiglio regionale approvi un “Programma regionale triennale degli interventi per l’orientamento al consumo, l’educazione alimentare, la valorizzazione e la promozione dei prodotti agroalimentari”, nel quale siano promossi percorsi educativi elaborati sulla base delle linee guida sull’educazione alimentare dei Ministeri della Salute e dell’Istruzione, riguardanti le tematiche del consumo consapevole, della stagionalità dei prodotti, della corretta ripartizione giornaliera dei pasti, del rapporto cibo e territorio, cibo e cultura, del rispetto della biodiversità e della sostenibilità ambientale e sociale.
Niente merendine a scuola, più attività fisica
Sulla base di tale Programma la Regione può erogare contributi economici per sostenere soprattutto i progetti formativi degli istituti scolastici che sviluppano contestualmente attività coerenti, tra cui: l’eliminazione, se presenti negli edifici scolastici, delle macchinette erogatrici di alimenti ricchi di grassi e zuccheri non adatti ad una sana alimentazione giovanile. La garanzia, dove le strutture scolastiche lo consentono, dello svolgimento di regolare attività fisica soprattutto nell’ambito delle attività scolastiche. La previsione dell’utilizzo prevalente dei prodotti di qualità DOP, IGP e STG e anche agroalimentari tradizionali nella preparazione dei pasti destinati alla ristorazione collettiva nelle scuole.
Niente merendine a scuola, la proposta di legge
La riconversione dei sistemi di refezione scolastica per ridurre lo spreco alimentare, la sostituzione di stoviglie e contenitori monouso con analoghi prodotti durevoli e l’organizzazione di spazi dedicati alla refezione e alla convivialità. La proposta di legge passa ora all’esame della Commissione consiliare permanente competente che, dopo l’istruttoria e l’espressione del parere di rito, la invierà all’esame definitivo del Consiglio regionale.
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