Natale tutti zona rossa: 3 gli scenari possibili, che il governo tiene maggiormente in considerazione. Il primo varrebbe per il periodo dal 24 dicembre al primo gennaio: tutta Italia sarebbe zona arancione
Natale tutti zona rossa, nuova stretta per tutta l’Italia. Una zona rossa, o arancione per limitare gli spostamenti ed evitare che si ripetano le scene viste nell’ultimo weekend, con assembramenti soprattutto nelle vie dello shopping. Il governo sta pensando infatti di varare nuove misure in vista delle festività natalizie per evitare un nuovo boom di contagi da Covid-19, con l’arrivo della terza ondata a gennaio. Nella giornata odierna è prevista una riunione con la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, e il Comitato tecnico-scientifico, per valutare il quadro sanitario e decidere le misure contro gli assembramenti per il Natale.
Natale tutti zona rossa: chiusi bar e ristoranti
E’ prevista una nuova valutazione, che prevede la chiusura di negozi, bar e ristoranti soprattutto nei giorni festivi e prefestivi. L’Italia potrebbe infatti diventare un’unica e grande zona rossa. A Natale, e nei giorni festivi, gli spostamenti potrebbero essere consentiti solamente nei piccoli comuni. Arrivando anche all’ipotesi estrema, ma non esclusa, di una zona rossa nazionale proprio per i giorni di festa e forse anche per il weekend precedente al Natale. Anche perché l’idea del massimo rigore viene ora giustificata dalla decisione di Angela Merkel, che per la Germania prevede un semi-lockdown.
Natale, possibile cambio per gli spostamenti tra comuni
In mattinata dovrebbe arrivare al Senato anche la mozione sugli spostamenti tra comuni per Natale, Santo Stefano e Capodanno. Il governo sembra voler autorizzare poche deroghe, solamente per i comuni più piccoli, con al massimo 5mila abitanti. I movimenti potrebbero essere limitati a un raggio massimo di 30 chilometri, anche se i più rigoristi nel governo vorrebbero ridurre questa cifra. Il divieto di spostamento il 25 e 26 dicembre e l’1 gennaio verrebbe eliminato, però, solo per i piccoli comuni. Con l’ipotesi che il resto d’Italia sia, di fatto, zona rossa.
Come accennato la riunione di oggi vedrà protagonista Luciana Larmogese, che dovrà fare il punto della situazione sui controlli, sulle multe e soprattutto sulle chiusure scattate in queste ore per gli assembramenti. In ogni caso saranno i prefetti a decidere se e dove bloccare la circolazione. L’ipotesi è quella di chiudere esercizi commerciali e locali pubblici nei giorni festivi. Vuol dire, in sostanza, chiudere bar, ristoranti, pasticcerie e negozi nei giorni festivi e prefestivi. Rimarrebbero aperti solo farmacie, tabacchi ed edicole. Le chiusure potrebbero scattare già dal 19 o dal 20 dicembre. Anche se potrebbero pure slittare ai giorni più a ridosso del Natale.
Natale tutti zona rossa: 3 scenari principali
Al momento sembrerebbero 3 gli scenari possibili, che il governo tiene maggiormente in considerazione. Il primo varrebbe per il periodo dal 24 dicembre al primo gennaio: tutta Italia sarebbe zona arancione, non permettendo quindi di uscire dal proprio comune e chiudendo bar e ristoranti. Il secondo scenario riguarderebbe solo i giorni festivi e prefestivi, quindi dal 24 al 27 dicembre, dal 31 dicembre al 3 gennaio e poi il 5 e 6 gennaio. In questo caso l’Italia sarebbe tutta zona rossa: verrebbero chiusi i negozi, vietati tutti gli spostamenti e consentita una flessibilità minima solamente per il giorno di Natale, anche per permettere agli italiani di andare a messa.
Infine, c’è un terzo scenario, leggermente più morbido: andrebbe dal 24 dicembre al 6 gennaio e verrebbero chiusi bar e ristoranti con un rafforzamento del coprifuoco per le feste, magari dalle 18 o dalle 20, con l’obiettivo di bloccare cenoni, aperitivi e feste in casa.
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