Natale coprifuoco alle 18 per evitare assembramenti. Dobbiamo scongiurare una terza ondata di ritorno, sostiene il premier Conte, che si accinge a varare nuove misure restrittive durante le feste natalizie. Unica deroga possibile potrebbe riguardare le Messe di Natale
Natale coprifuoco alle 18, a dare conferma della volontà del governo di intervenire con nuove misure restrittive per le festività natalizie è stata data direttamente dal premier Giuseppe Conte nell’ intervista rilasciata a La Stampa. “Si rende necessaria qualche ulteriore misura restrittiva. Ci stiamo riflettendo in queste ore – afferma il premier Conte – dobbiamo scongiurare ad ogni costo una terza ondata, perché sarebbe devastante anche sul piano delle perdite di vite umane”. Prepariamoci dunque ad un imminente nuovo DPCM di Natale 2020.
Già nella giornata di sabato prossimo,si pensa ad un eventuale coprifuoco anticipato per bloccare cene e veglioni classici del periodo natalizio. Prende forma la stretta di Natale sulle misure messe per arginare i contagi di Covid-19, che sono molto aumentati nell’ultimo periodo. Nella prima ipotesi le nuove restrizioni potrebbero partire già dal prossimo weekend, sabato 19 dicembre. Nella seconda ipotesi, bar, negozi e ristoranti rimarranno aperti, ma resta l’ipotesi del coprifuoco anticipato alle ore 18:00.
Natale coprifuoco alle 18. Feste in tempo di Covid
Bar e ristoranti chiuderanno quasi sicuramente, sia nei giorni festivi che in quelli prefestivi. Si pensa inoltre ad ulteriori limitazioni sugli spostamenti. Per il ministro della Salute Roberto Speranza, riporta Repubblica, nell’incontro di ieri con il premier Giuseppe Conte, è importante istituire una nuova zona rossa che vieti gli spostamenti non essenziali fuori dalla propria abitazione dal 24 al 27 dicembre e dal 31 dicembre e al 3 gennaio e 5-6 gennaio. Un lockdown il cui effetto sarebbe quello di bloccare cenoni e veglioni, anche tra parenti. Unica deroga possibile per le messe del 25 dicembre.L’obiettivo è bloccare pranzi e cene in famiglia, vietando i movimenti non giustificati da ragioni di necessità. Lo stop totale garantirebbe la chiusura di ristoranti e bar. L’arancione nei prefestivi avrebbe il pregio di salvaguardare l’ultimo shopping, assicurando gli spostamenti nei comuni e la messa della vigilia entro le 22.
Obiettivo principale: evitare una terza ondata di contagi
“Non ci sarà un lockdown come a marzo – afferma lo pneumologo Luca Richeldi, in un’intervista rilasciata al TG3 – la situazione epidemiologica è molto diversa, adesso colpisce tutto il Paese. I decessi purtroppo sono generalizzati in tutte le Regioni e ci sono Regioni che stanno andando verso una traiettoria di aumento dei casi. Questo richiede una riflessione generale da parte di tutti ma certamente un andamento verso misure più restrittive rispetto a quelle che sono state in vigore”. “Il virus circola molto nella popolazione – ha sottolineato ancora Richeldi – ed è molto pericoloso e letale in molti casi. Il virus ha conseguenze cliniche importanti e letali in un certo tipo di popolazione”. “Per questo motivo – ha concluso lo pneumologo – va tenuta bassa la circolazione”.
“E’ necessario – ha detto il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Agostino Miozzo – inasprire le misure di controllo della pandemia”. Ci sarà una stretta, ma non sarà la più rigorosa. Nessun lockdown generalizzato in Italia, a differenza della Germania. La seconda ondata colpisce duramente in quasi tutta Europa.
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