Napoli campione d’Italia grazie al pareggio di Udine, ma soprattutto dopo una stagione strepitosa. La formazione di Spalletti: Ndombele titolare a centrocampo al posto di Zielinski, Elmas schierato in attacco con i fuoriclasse Osimhen e Kvaratskhelia. Festeggiamenti in tutta Italia. Zoom sul gol di Osimhen
Napoli campione d’Italia 33 anni dopo Maradona: la certezza del titolo è arrivata col pareggio di Udine, 1-1 in casa dell’Udinese. A cinque giornate dalla fine del campionato la squadra di Spalletti ha vinto il suo terzo scudetto. Il gol del pareggio che ha significato la matematica certezza della vittoria dello scudetto ha scatenato i tifosi in una kermesse di festa che ha travalicato abbondantemente i confini partenopei per estendersi a tutta Italia.
Napoli campione d’Italia per la terza volta nella sua storia
Napoli campione d’Italia è ormai l’ufficialità: il Napoli è campione d’Italia per la terza volta nella sua storia. Agli azzurri di Spalletti è bastato pareggiare a Udine, perché per la matematica certezza bastava un solo punto contro l’Udinese. Punto arrivato grazie al gol di Osimhen che ha risposto a quello di Lovric. Il terzo tricolore, non poteva essere diversamente, ha datoil via alla festa attesa da 33 anni, dall’ultimo trionfo di Diego Armando Maradona.
Napoli campione d’Italia e i festeggiamenti hanno provocato un morto e 6 feriti
Napoli campione d’Italia, ci piace ripeterlo e purtroppo qualche conseguenzanegativa si è subito verificata. Gli scontri erano cominciati in campo quando alcune decine di tifosi dell’Udinese si sono riversati nel rettangolo di gioco per contrastare una pacifica invasione di campo da parte dei tifosi del Napoli. Qualche scaramuccia, ma la situazione è tornata serena in poco tempo. Poi i festeggiamenti e la gioia alle stelle. Nella notte una persona è morta a Napoli e altre 6 persone sono rimaste ferite. Un giovane di soli 26 anni è morto in seguito a un colpo di arma da fuoco. Altre tre persone sono rimaste ferite da colpi d’arma da fuoco e tre feriti alle mani dall’esplosione di petardi e ricoverati al Vecchio Pellegrini.
Osimhen e la rete a inizio ripresa
Il momento tanto atteso è arrivato, il Napoli è campione d’Italia per la terza volta nella sua storia, ma è dovuto arrivare fino a Udine per la ciliegina sulla torta di una stagione straordinaria, conquistando contro l’Udinese, e non senza fatica, il punto decisivo, a cinque giornate dal termine. La rete a inizio ripresa di Osimhen ha annullato quella nel primo tempo di Lovric. Il fischio finale ha dato il via ad una notte indimenticabile, solo un assaggio di quello che sarà il prologo di un programma di festeggiamenti che culminerà il 4 giugno, con l’ultima giornata di campionato. Dopo aver fallito il match point domenica scorsa contro la Salernitana, che avrebbe regalato al Napoli il primato assoluto di laurearsi campione con sei giornate d’anticipo, la squadra di Spalletti ha rischiato anche alla Dacia Arena di dover rimandare ancora l’appuntamento con il traguardo storico di una stagione mirabolante.
2 vittorie e 2 pareggi, poi 11 successi consecutivi
La formazione di Luciano Spalletti, è stata la grande protagonista della kermesse: due vittorie e due pareggi nelle prime quattro giornate, poi una serie di 11 successi consecutivi. Il ko contro l’Inter, aveva fatto vacillare la vittoria, ma gli azzurri hanno immediatamente ripreso il loro passo inarrestabile grazie alle reti di Osimhen, alle giocate di Kvaratskhelia, alla regia di Lobotka, alla difesa di Kim e Di Lorenzo, alle parate di Meret e, sopra tutto, alla regia di Spalletti.
Spalletti regista d’eccezione
Spalletti ha messo in campo la squadra migliore possibile, considerate anche le assenze di Mario Rui e Politano, con Ndombele titolare a centrocampo al posto di Zielinski ed Elmas schierato in attacco con i fuoriclasse Osimhen e Kvaratskhelia. Osimehn è stato subito tra i più attivi, ma alla prima occasione a sbloccare il risultato sono stati i bianconeri, al 13′, con Lovric lasciato libero in area di centrare la porta alla sinistra Meret. Solo un momento di sbandamento, e poi il Napoli si è rinvigorito anche se ha quasi procurato un rigore con Kvara per un contrasto giudicato però regolare da Abisso e dal check al Var. Con la benedizione e l’incoraggiamento della stragrande maggioranza dei 25mila tifosi, senza contare i 50mila al Maradona, gli azzurri hanno ancora aumentato il possesso palla, ma senza creare vere occasioni ed è stato Lovric a mettere ancora in difficoltà Meret con un tiro da fuori area. Nella ripresa, Spalletti ha modificato qualche assetto, dando fiducia ai suoi. Al 7′, in un’azione finalmente degna del miglior Napoli, un tiro di Kvaratskhelia respinto da Silvestri ha offerto l’occasione a Osimhen per la sua 22/a rete in campionato.
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