Fattezze da Babbo Natale, un amore sviscerato per la cultura, poeta, scrittore, cultore e insegnante di Esperanto, la lingua artificiale, creata a tavolino partendo dalle parole e dalle regole grammaticali di altre lingue, elaborata tra il 1882 e il 1887 da Ludwik Lejzer Zamenhof, medico e linguista polacco. Amerigo stata entrando in un bar per fare colazione quando è stato investito da un’Alfa 156 condotta da un 78enne.
(UMDI – UNMONDODITALIANI) Amerigo Iannaccone non è più. Nella casella di posta non troveremo più puntuale, ogni settimana, il suo “Il Foglio Volante” la rivista letteraria da lui fondata nel 1986. Il 67enne scrittore e poeta venafrano Amerigo Iannacone, molto conosciuto in Molise, è stato investito questa mattina da un’auto in corsa nei pressi dell’ospedale di Venafro. La tragedia si è consumata poco dopo le 8.00 di mercoledì 12 luglio 2017, alle porte di Venafro, sulla strada che conduce a Cassino, proprio all’incrocio con lo stadio e nelle vicinanze dell’ospedale Santissimo Rosario. Amerigo stava probabilmente recandosi al bar, per fare colazione. L’impatto violento si sarebbe verificato mentre Iannaccone era impegnato ad attraversare la strada sulle strisce pedonali per recarsi nel locale commerciale sul lato opposto. La morte è arrivata fulminea, non c’è stato il tempo di capire cosa stesse succedendo, perché il cuore dello scrittore, noto per la passione per l’Esperanto, docente di professione, direttore della rivista letteraria “Il Foglio Volante”, per due volte premiato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la Critica letteraria, ha smesso immediatamente di battere. Sul posto è intervenuta un’autoambulanza del 118, ma il personale sanitario non ha potuto fare altro che constatare il decesso. Sono in corso i rilievi dei carabinieri per accertare la dinamica dell’incidente. Il conducente dell’auto coinvolta, un’Alfa156, è un 78enne che ha riferito di non essersi accorto dell’uomo e di essersi subito fermato.
Amerigo Iannaccone scrittore
Amerigo Iannaccone è autore di più di una trentina di libri, tra poesia, narrativa, saggistica, traduzione. Il suo primo volume è del 1980. Con Poi, del 2011, ha vinto a Fondi il Premio “Libero de Libero”. Nel 2013 gli è stato assegnato il Premio “Napoli Cultural Classic”, di Nola, per silloge inedita. Tra i suoi libri di narrativa, notevoli “A zonzo nel tempo che fu” (2002), più volte ristampato, “Il paese a rovescio e altre fiabe” (2008), “Cronache reali e surreali” (2008) e “Matrioska e altri racconti” del 2011. Ha tradotto inoltre diversi libri, dal francese in italiano e dall’italiano in esperanto.
L’utimo numero del Foglio Volante
Solo qualche giorno fa, lo scorso 26 giugno, era arrivato agli abbonati il numero di luglio 2017 del “Foglio volante – La Flugfolio – Mensile letterario e di cultura varia” (anno XXXII – n. 7).
Il 27 giugno, alle 7.11 del mattino, chi scrive rivolgeva un saluto allo scrittore dalle fattezze di un moderno Babbo Natale.
“Carissimo Amerigo – le righe rivoltegli – come va? Vorrei ringraziarti (scusa se forse non l’ho fatto negli ultimi tempi) per il grande lavoro che porti avanti per la diffusione della cultura e per il Foglio che dirami per nutrire le menti e l’animo… Grazie, mina”.
L’esperanto
Un uomo di cultura, uno che alla cultura aveva dedicato la vita, Amerigo era stato presidente del Premio Paci di Isernia per la sezione Poesia. Profondamente colpito dalla tragedia il sindaco di Venafro, Antonio Sorbo, già direttore del Nuovo Oggi Molise e amico personale del poeta scrittore con il pallino per l’esperanto, che insegnava a stuoli di giovani, deciso a rivendicare un ruolo di primo piano alla cultura italiana ed europea.
La notizia della tragedia si è fatta subito strada nella rete. In tarda mattinata anche il Presidente del Consiglio Regionale del Molise, Vincenzo Cotugno ha espresso, in una nota, cordoglio ai familiari.
L’ultimo saluto di UN MONDO D’ITALIANI
Un addio speciale all’amico, al poeta, allo scrittore da Un Mondo d’Italiani. Amerigo, grazie per tutto quello che hai fatto per mantenere viva la fiamma della cultura: che il tuo esempio possa essere seguito dalle nuove generazioni cui insegnavi l’esperanto, la lingua dei popoli, la lingua dell’amicizia, la lingua dell’Europa!