Morto A.R. Penck. L’artista che sfidò il regime nazista

Cultura

Controverso e geniale. Costretto a lasciare la Germania per le pressioni dei servizi segreti. Il fondatore del movimento “Giovani Selvaggi”. Vincitore del premio Will-Grohmann-Preises.

Una costante ricerca del rapporto che lega l’individuo alla società, espresso attraverso un’arte composta da figure primitive, segni arcaici, teschi e colori di forte impatto. Questo era lo stile che portò Ralf Winkler, conosciuto dal mondo con lo pseudonimo di A.R. Penck, ad essere considerato un’artista di controtendenza negli anni sessanta, un periodo in cui vigeva il  dogma dell’astrattismo. Proprio questo mese, più precisamente il 2 maggio 2017, il pittore 77enne è morto a Zurigo, stroncato da una grave malattia, lasciando al mondo la sua eredità artistica.

Un artista sovversivo

Ad annunciare la triste notizia è stato proprio il suo gallerista e amico, Michael Werner, che fu il primo ad intuire la profondità dell’espressione artistica di Penck e anche il primo ad esporre ufficialmente le sue opere a Colonia, in Germania. Un gesto coraggioso, visti i difficili rapporti dell’artista, allora simpatizzante comunista, con il governo nazista, che aveva posto di fronte alla sua carriera artistica molti ostacoli, come per esempio il sequestro di parte delle sue opere. Sempre per questi  motivi,Winkler non venne ammesso all’Accademia di Dresda e tantomeno a quella di Berlino Est. Ma il pittore, e scultore, non si fece abbattere, dedicandosi in maniera autonoma allo studio di filosofia, scienze, musica e storia delle religioni. Uno studio che avrebbe poi riversato nelle sue opere, mostrando figure quasi infantili caratterizzate da un cromatismo esacerbato e furente. Uno stile che ha man mano evoluto, arrivando a trovare una forma, agli inizi degli anni 70, in immagini di uomini stilizzati, contornati da figure elementari e primitive, con una predilezione per il bianco e nero. Ma il carattere geniale e sovversivo di Peck non ha fatto altro che attirare sempre più l’attenzione dei servizi segreti della Germania Est e quando, nel 75, l’Accademia delle Belle Arti di Berlino Ovest gli ha conferito il Will-Grohmann-Preises le pressioni si sono intensificate.

Gli ultimi anni

Qualche anno più tardi, nell’80, Winkler si vide costretto a lasciare il paese, trasferendosi a Londra, dove aprì uno studio e iniziò diverse amicizie e collaborazioni con artisti provenienti da tutti i paesi, anche alcuni italiani come Michelangelo Pistoletto, Mimmo Palladino, Enzo Cucchi e altri ancora. Dopo l’esperienza londinese si trasferì a Parigi e in seguito in Irlanda. Durante questo periodo creò il movimento artistico “Giovani selvaggi”. Infine, nel 1989, divenne professore alla Kunstakademie di Dusseldorf per poi trasferirsi a Zurigo durante il periodo della lunga malattia che lo ha portato alla morte. A. R. Penck è oggi considerato come il precursore di Basquait e Keith Haring.

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