Molise in zona rossa da lunedì 1 marzo e per tutto il mese. Scuole, palestre, parrucchieri, estetiste, negozi, chiese, musei, biblioteche, spostamenti, attività motoria, parenti e amici. Ecco tutte le regole e le attività consentite
Molise in zona rossa a seguito dell’aumento dei contagi nell’area di Termoli e nella provincia di Isernia. La notizia era già nell’aria, ma la conferma è arrivata in diretta durante il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, da parte del prof. Giovanni Rezza. La relativa ordinanza del ministro della Salute del governo Draghi, Roberto Speranza, entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Molise in zona rossa in risposta all’SOS
Speranza, lucano di Potenza, già ministro con Conte, una laurea in Scienze Politiche alla Luiss, ha confermato di aver ricevuto la richiesta da parte della Regione Molise per la zona rossa: “In questi casi – ha commentato – non possiamo far altro che accogliere”. La richiesta di aiuto, con parallelo arrivo in regione dell’Esercito, è partita dal governatore del Molise.
Toma chiede di cambiare strategia
“Ho richiesto di rendere tutta la regione Molise “zona rossa” – le dichiarazioni del presidente Toma – da lunedì 1 marzo. Il Governo ha accolto la mia istanza. È un momento delicato per il nostro territorio e chiedo al Governo – che gestisce la Sanità in Molise attraverso un Commissario nominato da Roma – di cambiare strategia e attivare tutte le misure necessarie. Da parte della Regione, per le residue competenze che ci rimangono, siamo a disposizione.”
Covid ed equilibri politici
Insomma, dietro la scelta forte, dettata sicuramente dall’aumento esorbitante dei contagi legato alle carenze strutturali, si leggerebbero questioni roventi: la scelta del commissario, i rapporti tra il commissario per la sanità, Angelo Giustini, il governatore Toma, il direttore generale dell’Azienda sanitaria regionale, nonché Commissario straordinario per l’emergenza Covid, Oreste Florenzano, lo hub Covid Cardarelli, l’utilizzo del Vietri di Larino, le azioni del comitato vittime Covid.
Molise in zona rossa: cosa si può fare
Vediamo nel dettaglio le regole e le attività consentite in questa nuova area.
SPOSTAMENTI
Fino al 5 marzo 2021 (dal 6 entrerà in vigore il nuovo decreto), in area rossa sono consentiti esclusivamente i seguenti spostamenti:
– per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità (anche verso un’altra Regione o Provincia autonoma);
– è sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Possibile recarsi anche nelle seconde case, ubicate dentro e fuori regione secondo le indicazioni del precedente DPCM del 16 gennaio 2021. Vietati gli spostamenti verso le abitazioni private in zona rossa. Il divieto di spostarsi verso le case private varrà solamente per la zona rossa fino al 27 marzo. Non sono, dunque, consentite le visite ai parenti.
VIETATE LE VISITE AI PARENTI
La zona rossa è in verità una sorta di lockdown. Se non ci sono esigenze comprovate di lavoro, salute o necessità, occorre restare a casa. Non ci si può recare a far visita ai parenti. Men che meno agli amici.
BAR E RISTORANTI
Bar e ristoranti chiusi, tranne che per asporto e consegna a domicilio. E’ sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze. Via tavolini e sedie: si acquista il necessario e lo si consuma a casa.
Dalle 5.00 alle 22.00 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande:
– dalle 5.00 alle 18.00, senza restrizioni;
– dalle 18.00 alle 22.00, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina (e altri esercizi simili – codice ATECO 56.3) o commercio al dettaglio di bevande (codice ATECO 47.25).
La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.
MOLISE IN ZONA ROSSA: NEGOZI CHIUSI
Molise in zona rossa: sono sospese le attività di commercio al dettaglio, fatta eccezione per la vendita di generi alimentari e di prima necessità.
La vendita dei beni consentiti può avvenire sia negli esercizi “di vicinato” (piccoli negozi) sia nelle medie e grandi strutture di vendita, anche all’interno dei centri commerciali, purché sia consentito l’accesso esclusivamente agli esercizi o alle parti degli esercizi che vendono i beni consentiti. Restano ferme le chiusure previste per i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi.
CENTRI ESTETICI E PARRUCCHIERE APERTI
I centri estetici possono restare aperti anche in zona rossa. La decisione arriva dal Tar del Lazio che ha detto sì all’apertura dei negozi di estetista in zona rossa che vanno così ad aggiungersi a quelli di parrucchiera rimasti in attività indipendentemente dal colore delle zone.
MUSEI CHIUSI. BIBLIOTECHE E ARCHIVI SU PRENOTAZIONE
Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura (di cui all’articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio) è sospeso, ad eccezione delle biblioteche dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione e degli archivi, fermo restando il rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemica.
Molise in zona rossa: CHIESE APERTE
Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si possono svolgere, purché nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo con le rispettive confessioni.
PALESTRE E PISCINE
Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del CONI o del CIP.
ATTIVITA’ MOTORIA E SPORTIVA
Sospese l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto che al chiuso.
MOLISE IN ZONA ROSSA: LE SCUOLE
DaD dalla seconda media in poi. Possono restare aperte le scuole dell’infanzia, le elementari e la prima media. Ma la decisione su eventuali chiusure resta in capo al presidente di regione o ai singoli sindaci, ai quali passerà la patata bollente e dovranno decidere sul da farsi.
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