Il Molise entro la fine del 2020 potrebbe scendere sotto la soglia dei 300mila residenti.L’istituto nazionale di statistica rileva il sodalizio dell’emigrazione molisana.
(UMDI – UNMONDODITALIANI) Istat negativo per la seconda regione più piccola d’Italia destinata, secondo le previsioni, a scendere sotto la soglia dei 300mila. A lanciare l’allarme, le Forche Caudine, l’attiva associazione che riunisce i molisani di Roma. L’esito della rielaborazione dei dati dell’Istat e delle proiezioni statistiche effettuate da un team di esperti di Forche Caudine, non lascia spazio alla speranza. “L’istituto nazionale di statistica – rileva l’associazione Forche Caudine– fornisce nel suo bilancio demografico mensile i dati provvisori relativi a circa quattro mesi precedenti. Per cui, per avere un dato assestato di fine 2020 dovremo attendere almeno l’estate del 2021. Tuttavia, effettuando elaborazioni e proiezioni sul quadro statistico molisano, a partire dai dati 2016, è possibile attestare con una certa attendibilità il momento in cui la popolazione molisana scenderà di un numero nell’indicazione del centinaio di migliaia”. In sostanza, già a fine anno i molisani residenti potrebbero scendere a meno di 300mila. Un passaggio che in fondo conferma il trend demografico di costante discesa, ma che incide a livello psicologico e d’immagine, facendo passare il numero complessivo da “poco più di 300mila” a “meno di 300mila”.
IL CALO DELLA POPOLAZIONE
“Il vero problema – continuano dall’associazione – è che il calo della popolazione s’è molto accentuato negli ultimissimi anni. Se appena dopo il 2000 viaggiava intorno alle mille unità annue di saldo naturale, oggi il bilancio complessivo annuo delle “perdite” di popolazione è quasi triplicato. In sostanza la diminuzione media mensile è passata dal centinaio di unità, alle circa 131 del 2016, alle 163 del 2017, alle ben 225 del 2018. Il 2019 non dovrebbe scostarsi di molto dal doloroso dato dell’anno precedente”.
Per comprendere meglio la drammaticità del trend, è sufficiente consultare lo studio “Previsioni della popolazione 2011-2065”, elaborato dall’Istat appena una decina di anni fa. Lo studio, di fatto, pur suonando il campanello d’allarme per il Molise (257mila residenti per il 2061 è la predizione), tuttavia è estremamente “generoso” nei numeri, prevedendo addirittura 314mila residenti per l’anno in corso mentre sono quasi il 5 per cento in meno. Lo stesso dato è riportato da Cristiano Pesaresi nel suo interessante lavoro sulla demografia molisana pubblicato nel Bollettino della Società geografica italiana nel 2014.
L’ultimo dato provvisorio dell’Istat, riferimento a settembre 2019, indica in 303.173 i residenti nel Molise. Tuttavia la tendenza annuale, confermata dalla serie storica, vede sempre l’accentuarsi dei decessi nella stagione invernale, per cui non è da escludere un calo di altre 800-900 unità negli ultimi tre mesi del 2019, che porterebbe il dato a circa 302mila residenti. Nell’anno in corso, mantenendo il dato medio degli ultimi due anni, già tra novembre e dicembre la popolazione potrebbe scendere sotto le 300mila unità, anticipando di ben vent’anni questa discesa rispetto alle previsioni Istat di un decennio fa.
Sul lungo periodo, se la popolazione molisana è quasi sempre cresciuta dal 1861 al 1951, passando da 345.138 a 406.823 residenti (picco massimo), dagli anni Cinquanta è iniziato un inesorabile declino, che ha avuto qualche miglioramento solo negli anni Ottanta.
“Ma c’è un altro dato che accentua il problema del cosiddetto “inverno demografico” – concludono dall’associazione. E’ quello della condizione professionale e soprattutto non professionale della popolazione residente. La percentuale di “non forze lavoro” e di persone in cerca di occupazione rispetto al totale è dominante: queste componenti, che includono i percettori di pensione e di altri sussidi, occupano quasi i due terzi di tutta la popolazione. In sostanza, su mille persone occupate, circa 1.600 non sono più nel mondo del lavoro o non lo sono mai state e circa 300 sono in cerca di occupazione”.