Mitica Ferrari 250 Gte “pantera”un unicum dichiarato bene di interesse culturale eccezionale della Nazione. Oggi, la Ferrari 250 GTE polizia n.3999 è l’unica auto privata in Italia con permesso speciale per circolare con sirena, luce blu e la livrea ‘Squadra Mobile. L’auto del Cavallino Rampante, protagonista di tanti inseguimenti ai cattivi negli anni ’60, è in vendita con tutto il suo carico di leggenda. Una Ferrari molto speciale, diventata leggenda negli anni ’60 in forza al reparto celere della Polizia che, nelle mani dell’agente Armando Spatafora, divenne l’incubo della malavita di Roma.
Mitica Ferrari 250 Gte, telaio numero 3999, l’unica rimasta delle due auto date in dotazione da Maranello alla polizia dal 1962 donata alla Polizia dalla Ferrari è stata dichiarata bene di interesse culturale eccezionale della Nazione.
Mitica Ferrari 250 Gte: la gemella distrutta in un inseguimento
Ne esisteva un’altra identica, ma andò distrutta dopo appena dopo poche settimane, in un incidente durante un inseguimento… Caduta in servizio, insomma. Stiamo parlando del 1962: spinte dal 3.0 V12 fino a 250 km/h, le pantere entrarono in azione per consentire alle forze dell’ordine gli inseguimenti delle vetture dei criminali, spesso troppo veloci per le Alfa Romeo 1900 e 2600 dell’epoca.
Mitica Ferrari 250 Gte finita sulla scalinata di Piazza di Spagna
La Ferrari 250 GTE 2+2 numero di telaio 3999 pattugliò le strade della Capitale per sei anni, diventando un’icona guidata dall’altrettanto famoso maresciallo Spatafora, noto per i folli inseguimenti notturni di cui uno, il più famoso di tutti, finito lungo la scalinata di Piazza di Spagna. Una storia rocambolesca in una serata del 1964 della scalinata di Trinità dei Monti all’inseguimento dello “Zoppo” e del “Pennellone”, due ladri d’auto sportive. Dopo una folle corsa, infatti, i due malviventi, si sarebbero gettati dalla scalinata con la loro auto.
Mitica Ferrari 250 Gte può circolare con lampeggiante e sirena
Ad oggi, la Ferrari 250 GTE polizia n.3999 è l’unica auto privata in Italia con permesso speciale per circolare con sirena, luce blu e la livrea ‘Squadra Mobile’.
Il ricorso al Tar
Il provvedimento con cui la nostra mitica è stata dichiarata bene di interesse culturale eccezionale della Nazione era stato notificato al proprietario, un collezionista di Brescia che l’aveva acquistata nel 2013, poi messa in vendita sui canali di Girardo&Co. Il collezionista è ricorso al Tar spiegando che la Ferrari 250 GTE 2+2 non era un prototipo, ma un prodotto in serie prodotto in circa 1.000 esemplari.
La sentenza salva la storia della pantera
I giudici del Tar non hanno accolto il ricorso motivandolo con la tesi che è l’unico esemplare rimasto realizzato dalla Ferrari per la Polizia. Ha caratteristiche uniche, quali la livrea nera, il lampeggiante, la radio di bordo e le scritte sulle fiancate della Squadra Mobile: un unicum quindi rispetto agli altri modelli di Ferrari 250 GTE 2+2. “L’unicità del modello, la storia del suo utilizzo da parte della Polizia negli anni Sessanta, nonché la storia della sua ideazione e costruzione, attestante anche la collaborazione intervenuta tra le forze dell’ordine e la Ferrari (casa automobilistica che rappresenta un’eccellenza italiana nel mondo), non si può ritenere insussistente l’interesse storico e culturale del bene”, scrivono i giudici.
Per il ministero è evidente, quindi, l’interesse culturale. Il vincolo posto comporta limitazioni alla proprietà; l’iter per l’alienazione, prevede, tra l’altro, la denuncia al ministero che, eventualmente, ha anche il diritto di prelazione.
La 3999 è stata ritirata dal servizio attivo alla fine del 1968, utilizzata poi per le consegne di sangue agli ospedali e in casi di emergenza a Napoli, dove il mito dipinge la 250 GTE Polizia 200 chilometri di autostrada in soli 50 minuti.
40 anni in garage
Nel 1972 l’auto fu venduta tramite un’asta pubblica dell’esercito, comprata da Alberto Cappelli che la fece restaurare conservandola per 40 anni come in originale.
2° posto alla Coppa delle Dolomiti 1984
La storica coppia Ferrari-Spatafora, si riunì per la Coppa delle Dolomiti del 1984 conquistando in gara uno sbalorditivo secondo posto assoluto.
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