Riace abbraccia di nuovo Domenico Lucano. All”ex sindaco è stato revocato il divieto di dimora, che lo aveva costretto all’esilio. I volontari dell’Associazione Giuseppe Tedeschi, hanno condiviso in questi mesi la mobilitazione nazionale. La vicenda anomala ha visto perseguire come un malfattore Lucano, una persona che si era solo limitata ad aiutare dei profughi giunti in condizioni malmesse sulla spiaggia della cittadina calabrese.
(UMDI UNMONDODITALIANI) L’esilio di Mimmo LUCANO è finito. L’ ex sindaco di Riace è tornato nella sua città, dopo che il tribunale di Locri gli ha revocato il divieto di dimora. L’ ex primo cittadino del paese calabrese, aveva fatto di Riace il modello della giusta gestione del fenomeno accoglienza migranti, ma la magistratura gli era andata contro, condannandolo al reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. I volontari dell’Associazione “Giuseppe Tedeschi”, che hanno condiviso in questi mesi la mobilitazione nazionale in difesa del modello di accoglienza umanitaria attivata da oltre 20 anni a RIACE (Reggio Calabria) e che hanno scelto di non lasciare solo MIMMO LUCANO, l’ex-Sindaco di quella comunità, e tra i principali promotori di quell’esperienza meravigliosa, prendono atto che finalmente si è chiuso il procedimento giudiziario che precludeva a Mimmo Lucano di rientrare a RIACE impedendogli di far visita al padre gravemente malato e di essere una persona libera di muoversi e spostarsi nel proprio paese. L’Associazione Giuseppe Tedeschi”, entrata nel Comitato 11 Giugno con il proprio Presidente Onorario, Michele Petraroia, ha assicurato insieme ad un’ampia rete di associazioni umanitarie nazionali, tra cui il Centro “Peppino Impastato” di Cinisi (Palermo) ed altre dislocate a Milano, Savona, Pisa, Ravenna, Como, Pescara, Cosenza, Trieste, Taranto e altre città, sarà presente domenica 8 settembre alle 9.30 a POTENZA per condividere insieme alle ACLI della Basilicata e allo stesso MIMMO LUCANO la conclusione di una vicenda anomala che ha visto perseguire come un malfattore una persona che si era limitata ad aiutare dei profughi giunti in condizioni malmesse sulla spiaggia di RIACE. È quanto meno singolare che in una regione in cui imperversa la ‘NDRANGHETA, come venne detto anche nella manifestazione tenutasi a CAMPOBASSO il 15 febbraio 2019, in cui intervennero tra gli altri Mons. GianCarlo Maria Bregantini, la nostra volontaria Anna Spina ed il Segretario della CGIL Paolo De Socio che consegnò, ad un emozionato Mimmo Lucano, la tessera onoraria del sindacato molisano. Essere umani non può essere un reato penale e se in Calabria c’è una priorità da combattere, quella è la criminalità organizzata, e non chi cerca di rigenerare borghi spopolati offrendo una nuova opportunità a migranti che scappano da guerre, fame e persecuzioni.
MIMMO LUCANO
Domenico Lucano, detto Mimmo, è un politico e attivista italiano. Sindaco di Riace, è divenuto celebre in Italia per il suo approccio nella gestione dei rifugiati politici e immigrati in genere, nel contesto della crisi europea dei migranti. Circa 450 tra rifugiati e immigrati si sono stabiliti nel piccolo villaggio ionico accanto ai suoi 1800 abitanti. Nel 2010 si è posizionato terzo nella World Mayor, un concorso mondiale organizzato da City Mayors Foundation che a cadenza biennale stila la classifica dei migliori sindaci del mondo. Sempre nello stesso anno è comparso al 40º posto nella lista dei leader più influenti stilata dalla rivista americana Fortune.