Grande rissa nella finale di gara 1 che vale lo scudetto. Provvedimenti e sanzioni pesanti per i dirigenti e giocatori coinvolti nel match. Ora, gli abruzzesi non vogliono disputare la seconda partita.
(UMDIUNMONDODITALIANI) Volano pugni, insulti e calci, nella Divisione Calcio a cinque e del presidente Andrea Montemurro dopo la grande rissa, al termine di gara uno della finale scudetto tra Pescara e Luparanese, disputatasi giovedì scorso al Pala Giovanni Paolo II, dopo la quale, il club abruzzese aveva annunciato la sospensione dell’attività. Il Pescara, è stato sanzionato con una multa pari a cinquemila euro e con la squalifica del campo fino al trentuno dicembre 2017 (1.500 euro alla Luparense), ma il giudice Renato Giuffrida ha utilizzato la mano pesante anche con i tesserati: un anno di squalifica (fino al 30 giugno 2018) per il vicepresidente e direttore sportivo Matteo Iannascoli e per il magazziniere Fabio Moggia, sette mesi (fino al 31 dicembre 2017) all’addetto agli spazzoloni Francesco Chiavaroli, cinque (fino al 31 ottobre) al presidente Danilo Iannascoli, due (fino al 31 luglio) al dirigente Marco Troilo. Fin qui i tesserati che hanno partecipato alla scazzottata finale, conclusasi nel tunnel degli spogliatoti, grazie all’aiuto delle Forze dell’Ordine con l’intervento dei manganelli. Rissa che si era accesa tra i giocatori, principalmente tra Ricardo Caputo (Pescara) e Roberto Tobe (Luparense): entrambi sono stati squalificati fino al 30 novembre. Un mese in più (fino al 31 dicembre) a una delle stelle del Pescara, l’argentino (e campione del mondo) Cristian Borruto. Due gare a testa, infine, per i due allenatori, Fulvio Colini e David Marin. Quel che resta di Pescara e Luparense dovrebbe scendere in campo mercoledì sera in gara-2 della finale al PalaSind di Bassano del Grappa. Il condizionale è d’obbligo perché il Pescara – sebbene non abbia inviato alcuna comunicazione ufficiale alla Divisione Calcio a cinque – tramite un comunicato stampa ha ufficializzato che non partirà per il Veneto. Dopo la sentenza, è subito intervenuto il Presidente della Divisione Calcio a cinque, Andrea Montemurro. Questa afferma che secondo lui sono squalifiche giuste, in linea con uno sport che vuole dare una rinnovata immagine di fermezza e serietà. Si augura inoltre che, episodio di questo genere non si ripetano mai e poi mai più sui nostri campi.