Mattarella indice secondo giro di consultazioni per sollecitare Di Maio e Salvini e mettere fine ai veti reciproci. Tra le ipotesi di soluzione istituzionale: Cesellati e Fico. Un terzo uomo? Di Maio e Salvini rispondono con un secco no
(UMDI-UNMONDODITALIANI) Secondo giro di consultazioni nella giornata di domani, rovesciamento di calendario che fa pensare ad una volontà del Presidente Mattarella di fare pressing affinchè finisca la serie di veti tra Di Maio e Salvini. Questo secondo round fa pensare che Mattarella voglia chiudere con un incarico esplorativo per la formazione del nuovo Governo. Tra le possibilità: affidarlo a Matteo Salvini o Luigi Di Maio che si stanno sfidando a colpi di veti nei tour nelle varie città italiane; o magari ad uno dei presidenti delle Camere: Roberto Fico o Elisabetta Cesellati, che rappresentano una buona uscita per districare la situazione. La presidente di Palazzo Madama pare avrebbe anche in mano una buona soluzione, ovvero un patto tra grillini e centrodentra, cosa che momentaneamente appare quasi un miraggio. In una intervista a Circo Massimo su Radio Capital, Antonio Tajani, Presidente dell’Europarlamento afferma: “Salvini incaricato di formare il governo? Assolutamente sì, abbiamo sempre detto che la prima forza del centrodestra deve esprimere il candidato primo ministro. Se poi Salvini vuole indicare un’altra persona per noi va bene, ma la decisione è sua, poi spetta a Mattarella scegliere”. Il Capo dello Stato che non prevede un terzo giro di colloqui, sembra più che favorevole all’ipotesi di un pre- incarico; un semplice ultimatum con lo scopo di permettere ai due principali sfidanti di trovare un punto di incontro, facendo cadere una volta per tutte i tanti veti annunciati in queste settimane. Vero è che Salvini e Di Maio non vedono il pre-incarico di buon occhio, e continuando a perder tempo con i botta e risposta rischierebbero di non trovare soluzioni utili. Ad ogni modo Mattarella attenderà l’assemblea del Pd e le regionali in Molise e Friuli per prendere una decisione definitiva. Il leader pentastellato si dice ottimista tenendo aperte le possibilità ad una cooperazione con Salvini, ribadendo di essere aperto anche ad altre strade: “Incontro? Vediamo. Ma se dobbiamo farlo per dirci Berlusconi sì, Berlusconi no, non serve. Io non voglio far saltare il tavolo, né con la Lega, né con il Pd. E voglio agevolare il lavoro del presidente della Repubblica nel trovare una maggioranza”. A proposito di un terzo uomo risponde con un secco no: “Il classico terzo uomo, non votato da nessuno, non o vogliono gli italiani”. Posizione quest’ultima condivisa dal leader della Lega, Matteo Salvini.