Mascherine a scuola: tutti i bambini dai 6 anni in su devono indossare la mascherina in classe, anche al banco. Dai 5 anni in giù, al contrario, non vige alcun obbligo di indossare la mascherina a scuola, sebbene si raccomandi di seguire le altre indicazioni, quanto a distanziamento e a frequente lavaggio delle mani
Mascherine a scuola obbligatorie, per contrastare i contagi da Covid-19. Attualmente infatti le mascherine, sono uno degli strumenti fondamentali per la prevenzione del virus. Tra le tante tipologie di mascherine rientrano quelle chirurgiche, che garantiscono protezione dal virus ma che allo stesso tempo, stanno generando un grave impatto ambientale. Cosa sta succedendo?
Mascherine a scuola: l’indagine di Altroconsumo
Altroconsumo ha condotto un’analisi sull’impatto dell’utilizzo delle mascherine usa e getta nelle scuole e ha realizzato un test che dimostra la possibilità, in ambito di comunità, di riutilizzare questi dispositivi di protezione attraverso il lavaggio in lavatrice. Secondo il Ministero dell’Istruzione è possibile indossare nelle aule sia mascherine usa e getta che in tessuto, anche autoprodotte. Tuttavia, molte scuole permettono soltanto l’utilizzo delle chirurgiche in quanto nel nostro Paese non esiste uno standard che certifichi la validità di quelle in stoffa. Stando all’analisi Altroconsumo, considerando il numero degli studenti italiani, 6.763.544, e le ore di lezione, il numero di mascherine utilizzate supera i 33 milioni in una settimana. Questa ingente quantità corrisponde a 135 tonnellate di rifiuti e a 118 tonnellate di Co2. Altroconsumo si è quindi interrogata sulla possibilità di allungare il ciclo di vita delle mascherine usa e getta. Analizzando un campione di mascherine distribuite nelle scuole italiane ha dimostrato che è possibile riutilizzare i dispositivi, lavandoli in lavatrice, almeno 5 volte.
Mascherine a scuola obbligatori
L’associazione ha analizzato la filtrazione e la traspirabilità delle mascherine distribuite nelle scuole. Tutti i prodotti hanno ottenuto valutazioni eccellenti per quanto riguarda la filtrazione, migliorabile la traspirabilità di 1 dei prodotti. Bisognerebbe buttarle dopo ogni utilizzo, però così facendo non facciamo del bene all’ambiente. Ma davvero non è possibile lavare e riutilizzare le mascherine chirurgiche? Abbiamo messo alla prova 80 campioni di mascherine usa e getta distribuite nelle scuole e possiamo affermare che conservano ancora la loro capacità filtrante anche dopo 5 lavaggi. Ecco i dettagli del nostro test e le risposte ai dubbi più comuni.
Mascherine nelle scuole: i danni ambientali
Le mascherine usa e getta sono utili a limitare il contagio del Covid, obbligatorie in molte situazioni, come a scuola, e sicuramente pratiche e comode da usare. Tuttavia c’è anche un altro lato della medaglia. L’impatto ambientale. Una mascherina monouso si deve sostituire frequentemente e dopo l’utilizzo deve essere gettata tra i rifiuti indifferenziati. Pensiamo soltanto a quelle distribuite nelle scuole italiane. In totale circa sono milioni di mascherine, utilizzate e gettate ogni giorno. Tonnellate di rifiuti da incenerire, prodotti quotidianamente.
Basta pensare che, calcolando soltanto le mascherine distribuite in una settimana nelle scuole primarie e secondarie, si arriva a un totale di oltre 33 milioni di mascherine se messe l’una in fila all’altra coprirebbero la distanza dall’Italia a New Delhi, se pesate sarebbero equivalenti a 27 elefanti africani. Il loro smaltimento in inceneritore comporta la produzione di 118 tonnellate di CO2.
Quali mascherine si possono riutilizzare e lavare?
Ecco le risposte per mascherine chirurgiche, FFP1, FFP2, FFP3 e in tessuto. Nonostante sia divenuta per tutti noi uno strumento ormai familiare, la mascherina – il dispositivo di protezione individuale maggiormente efficace per limitare la diffusione del Covid-19, al pari di un adeguato distanziamento sociale e di una accurata e puntuale igiene delle mani – è ancora oggetto di controversie e dibattiti soprattutto in merito al suo utilizzo. L’ultima novità in ordine cronologico è stata la precisazione arrivata direttamente dall’Istituto Superiore di Sanità per bocca del suo Presidente, Silvio Brusaferro. “Per le mascherine chirurgiche non è consigliato il riutilizzo e neppure il ricondizionamento – afferma Brusaferro – mentre può essere preso in considerazione l’uso prolungato”.
Ma, in caso di breve utilizzo, è concesso riutilizzarle? Se si, come conservarle per tutelare un adeguato livello di protezione? Come sanificarle o lavarle? Rispondiamo a queste domande cercando di fare chiarezza rispetto al riutilizzo delle più diffuse tipologie di mascherine: chirurgiche, FFP1/FFP2/FFP3, in tessuto.
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