Mascherina dalle 18 discoteche aperte, ma è vietato ballare. Il correttivo apportato all’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza per arginare il contagio da Covid-19 riapre le discoteche, ma stabilisce il divieto di ballo e l’obbligo – dalle 18 alle 6 del mattino – di usare protezioni delle vie respiratorie. Ricorso al Tar Lazio da parte del sindacato dei locali di intrattenimento
Mascherina dalle 18 discoteche e sale da ballo in tilt. Subito dopo Ferragosto è entrata in vigore l’ordinanza che stabilisce nuove regole per l’uso delle protezioni personali, soprattutto all’aperto. Alle 18.00 tutti con il volto coperto, naso e bocca rigorosamente nascosti alla vista e “vestiti” di mascherina, possibilmente lavabile, per evitare lo scempio ambientale dell’uso massiccio di dispositivi usa e getta.
Mascherina dalle 18 discoteche sotto la lente. La firma del ministro Speranza
Mascherina dalle 18 discoteche aperte ma non si balla. L’ordinanza, firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza stabilisce il divieto di ballo nelle discoteche e l’obbligo – dalle 18 alle 6 del mattino – di usare protezioni delle vie respiratorie «anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale».
Il ricorso dei gestori delle discoteche
L’ordinanza è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale La Silb Fipe (associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo) ha riunito il Consiglio nazionale in videoconferenza e ha deciso di intraprendere un ricorso urgente al Tar del Lazio, come ha anticipato all’ANSA il presidente, Maurizio Pasca, “Abbiamo chiesto di avere le evidenze scientifiche del legame tra l’andamento dei contagi e la frequentazione delle sale da ballo: non abbiamo avuto risposte e ora pretendiamo che le diano ai giudici.
“Tra l’altro – ha sottolineato Gianni Indino, presidente regionale del Silb Emilia Romagna e membro della giunta nazionale – oggi si registra un numero di contagiati che è la metà di ieri, come è allora possibile? A Rimini, centinaia di migliaia di persone sono andate a ballare e non vi è stato nemmeno un contagio”.
Perché la chiusura delle discoteche
La decisione del governo italiano e del ministro della Salute, Speranza è stata presa prendendo in considerazione i seguenti fattori: l’aumento continuo dei nuovi positivi al Covid (3.351 nell’ultima settimana, con picchi quotidiani che non si registravano da maggio) e la situazione negli altri Paesi europei, che evidenziano numeri di contagiati ancora più alti. “Non possiamo – le dichiarazioni del ministro Speranza – vanificare i sacrifici fatti nei mesi passati. La nostra priorità deve essere riaprire le scuole a settembre in piena sicurezza“
Mascherina dalle 18 discoteche dove non si balla. L’ordinanza
L’ordinanza prevede che siano sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico.
L’Ordine dei Medici
Difende invece la scelta dell’esecutivo il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli: “Una buona e saggia soluzione, che trova un punto di equilibrio tra le diverse istanze, puntando sempre, come faro, la tutela della salute e ponendo le basi per la riapertura, in sicurezza, delle scuole”. Ma, come sappiamo, i medici non sono tutti d’accordo sull’uso delle mascherine. Anzi.
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Sciolti non si balla
In realtà le discoteche non saranno chiuse, ma è vietato ballare. Il provvedimento ha posto un veto al potere delle regioni. “Non sono ammesse deroghe con ordinanze regionali“. E così è stata convocata d’urgenza la riunione tra governo e presidenti di Regione e sono stati apportati correttivi all’ordinanza del ministro della Salute Speranza: le discoteche e locali simili possono rimanere aperti limitandosi a svolgere altre attività, come la ristorazione. Viene sospesa solo ‘l’attività del ballo’. Tra le attività interessate dal divieto di ballo vengono anche citate quelle che si svolgono “in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico “. Insomma, sciolti non si balla. Da nessuna parte, almeno fino al 7 settembre!
Mascherina dalle 18, discoteche off
Mascherina dalle 18, anche all’aperto. L’obbligo di mascherina è stato imposto dalla recente ordinanza ferragostana dalle 18.00 alle 6.00 in luoghi a rischio assembramenti, tra questi ultimi vengono citati anche il lungomare e dunque i lidi, le spiagge. Rispetto ai due punti dell’ordinanza le Regioni potranno introdurre solo misure restrittive. Non sono ammesse deroghe con ordinanze dei vari presidenti delle regioni d’Italia.
Discoteche chiuse in Spagna e non si fuma all’aperto
Anche la Spagna, aveva deciso, già dal 14 agosto, di chiudere le discoteche su tutto il territorio nazionale per fare fronte all’aumento di casi di Covid-19. L’annuncio era stato fatto dal ministro della Salute, Salvador Illa, che in aggiunta ha ridotto gli orari di bar e ristoranti, che resteranno aperti fino all’una di notte e introdotto a livello nazionale il divieto di fumare all’aperto se non viene rispettata la distanza di un metro.
La movida a Milano
Da Milano arrivano notizie di criticità. Quando le lancette si sono portate sull’ora X nei luoghi della movida, dai Navigli a Garibaldi, tutto è restato come prima. Chi non aveva la mascherina non l’ha indossata, e chi aveva bocca e naso coperti ha continuato a tenere il dispositivo di protezione sul volto. I turisti stranieri, interpellati sul motivo per cui passeggiano senza mascherina, cadono dalle nuvole. (Non è sensato forse informarsi sulle regole del Paese che si visita?)
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