Da Monongah a Marcinelle, le storie dei molisani emigrati all’estero che hanno perso la vita e che non hanno avuto giustizia a causa di uno Stato assente.
(UMDI – UNMONDODITALIANI) Strage di Marcinelle: 60esimo anniversario. Una tragedia lontana nel tempo che però non ha stinto il dolore delle famiglie, rimaste senza figlio, padre, marito, fratello; dolore tramandato di generazione in generazione. 60 minatori abruzzesi e 7 molisani persero la vita a Marcinelle l’8 agosto del 1956, poco meno della metà dei 136 emigranti italiani che rimasero sepolti nel pozzo di Bois du Cazier da cui non uscirono più. 262 vittime di una delle più cruente stragi sul lavoro della storia europea più recente. Per il Molise una sofferenza che si rinnovava nelle medesime modalità a 49 anni di distanza dallo scoppio della miniera di Monongah in West Virginia del 6 dicembre 1907 dove su 360 morti se ne contarono 171 italiani e tra questi 87 molisani. La storia replicava il dolore delle famiglie, l’assenza di adeguate misure di sicurezza e la latitanza dello Stato Italiano che il 23 giugno 1946 aveva firmato l’Accordo Uomo–Carbone con il Belgio impegnandosi ad inviare operai e contadini, in gran parte del Sud, in cambio della fornitura di carbone che serviva prioritariamente allo sviluppo industriale del Centro–Nord. Dopo la proiezione del film documentario del regista Peter Argentine, di origini molisane (Santa Maria del Molise), realizzato fra gli USA e l’Italia, il Console Onorario di Pittsburgh, Joseph D’Andrea, nativo di Roccamandolfi, ha raccontato la vita e la morte degli operai in America, descrivendo le politiche e gli strumenti normativi e giurisdizionali adottati dal Governo statunitense dal ‘900 ad oggi, fra passate omissioni e responsabilità mai ricostruite, e rinnovato rigore sanzionatorio. Uno Stato assente anche dopo la tragedia, come emerge dalle dichiarazioni di una delle 6 vedove molisane e che illustra la sofferenza, il sacrificio, l’attesa e il rientro delle salme dei nostri emigranti, salvo quella di chi non venne mai recuperata. Ricordare questa pagina triste del Molise è un dovere morale perché si onori lamemoria di quelle vittime e perché le classi dirigenti della nostra terra non si esaltino troppo nella rievocazione di quella borghesia parassitaria che perpetuava e perpetua i propri privilegi con scarso interesse per le fasce sociali meno abbienti. Il convegno, si svolgerà il 5 Agosto 2016 alle ore 10.30 a Campobasso, in Via Piave 90 e sarà coordinato dal Presidente Onorario dell’Associazione G. Tedeschi, Michele Petraroia e con gli interventi delConsole Onorario di Pittsburgh, Joseph D’Andrea, il Presidente dell’ANCI Molise, Pompilio Sciulli e del Presidente Regionale ANMIL Molise, Giovanni Padulo.