Lobby cacciatori, cerchia, ristretta ma rumorosa, di elettori accontentata dal Consiglio Regionale del Molise. La legge consentirà ai cacciatori, i controllati, di fungere anche da controllori. Un modello di gestione delle attività venatorie arretrato, frutto di approssimazione e di scambio politico. Con un colpo di mano, inserito in una legge di bilancio, un emendamento fazioso che dà alla Giunta ampi poteri per “gestire”, senza supporto di dati e atti scientifici, tutta la fauna selvatica, e non solo il cinghiale, senza tener conto di nozioni ecologiche fondamentali. I soldi dei molisani a vantaggio della lobby dei cacciatori, grazie ad un generoso provvedimento dalla politica regionale. Le elezioni di avvicinano
Lobby cacciatori nelle grazie di un Consiglio Regionale che agisce ancora alla vecchia maniera, quella clientelare, in spregio delle necessità reali del territorio, che approfitta del blocco forzato dovuto al Covid-19, in un momento di grave crisi come quello che stiamo vivendo, per una manovra che accontenta quell’elettorato, esiguo per fortuna, che ha ancora bisogno del fucile per mostrare la propria presunta virilità; nomina controllore il controllato, cancella con un colpo di spugna tutti gli studi, le ricerche, le acquisizioni scientifiche di ecologia, etologia, tutela ambientale, zoologia, agricoltura, economia. Gli esperti adesso sono quelli col fucile e il Molise segna un altro punto nella dietrologia italiana ancorata ai vecchi schemi. A sollevare la questione, come sempre, Legambiente Molise, che sebbene si trascini gli strascichi di un passato non proprio irreprensibile, quando sosteneva le attività della Laterlite che bruciava ceneri radioattive e oli esausti, è oggi forse l’unico soggetto in grado di tenere testa a certe scelte della politica di mezzanotte.
Lobby cacciatori, noi abbiamo dato. Ricordatevi di noi alle urne
“Apprendiamo con perplessità – scrive Legambiente in una nota – che il Consiglio Regionale del Molise, all’interno del maxiemendamento alla Legge di Bilancio, ha approvato nottetempo una modifica alla Legge regionale 19/93 che disciplina l’attività venatoria in Molise. È stato inserito, infatti, un comma che, con la scusa di risolvere i problemi di gestione della fauna selvatica, nasconde in realtà un vantaggio alla lobby dei cacciatori che avrà dei benefici per continuare a coltivare il suo passatempo.”
“Ciò a danno degli agricoltori – leggiamo – che ormai da tempo chiedono misure per mitigare i danni recati dalla cattiva gestione della fauna selvatica di cui anche gli stessi cacciatori sono responsabili. Insomma, un circolo vizioso in cui chi ha provocato il danno si erge a risolutore del problema, ottenendo così un generoso provvedimento dalla politica regionale che in questo modo ripaga una cerchia, ristretta ma rumorosa, di elettori.”
Cosa prevede il comma 1bis inserito all’art. 27 della Legge Regionale sulla caccia?
Viene data la possibilità alla Giunta Regionale, qualora la presenza di una “specie venabile risulti eccessiva”, di emanare “provvedimenti volti ad estendere l’intero periodo del prelievo venatorio per l’intero arco temporale inteso dall’inizio al termine dell’intera stagione venatoria.”
Lobby cacciatori: addio dati scientifici, qui comando io!
“In soldoni, con un colpo di mano – proseguono da Legambiente – è inserito in una legge di bilancio un emendamento generico e fazioso che dà alla Giunta ampi poteri per “gestire”, senza supporto di dati e atti scientifici, tutta la fauna selvatica venabile, e non solo il cinghiale, senza tener conto di nozioni ecologiche fondamentali che consentono di decidere in materia di distribuzione, consistenza, gestione e prelievo delle specie, e che permettono di quantificare il concetto vago di “specie venabile eccessiva”, espresso nell’emendamento”.
Lobby cacciatori esulta: il controllato diventa controllore, è il Paese dei Balocchi!
Legambiente Molise prosegue l’analisi dell’emendamento. “Ma non finisce qui! Al comma 2 dell’art. 29 è contenuta la vera chicca (per non dire favore) che affida la regolamentazione dell’abbattimento della fauna selvatica, oltre che alle guardie venatorie dipendenti dalle Province, anche ad “altri soggetti purché muniti di licenza per l’esercizio venatorio”. La domanda che ci facciamo è: chi sono tali figure? Ci sembra di intuire che questa legge consentirà ai cacciatori, i controllati, di fungere anche da controllori e da risolutori del problema.”
I consiglieri regionali del Molise si affidano alla Scienza Venatoria. Dati e parametri addio
Lobby cacciatori e l’abbaglio. “Dalla lettura di questo emendamento – prosegue la nota di Legambiente Molise – emerge che chi l’ha proposto ha avuto un abbaglio, ignorando che la normativa sulla caccia spiega chiaramente a chi può essere affidata la vigilanza venatoria. Costui è ben consapevole che in Molise la programmazione e la gestione della fauna selvatica sono affidate al mondo venatorio a tal punto da consegnargli completamente la materia anche per via legislativa. Insomma i Consiglieri regionali di maggioranza, in linea con il passato e in assenza di dati e parametri demografici delle specie di fauna selvatica, si affidano alla scienza venatoria praticata dai cacciatori. Questo senza tenere conto, ad esempio, che la caccia di selezione al cinghiale in Molise, stando ai dati ufficiali, non ha portato nessun miglioramento al contenimento della specie o alla riduzione dei danni all’agricoltura, nonostante le ingenti risorse economiche investite.”
Lobby cacciatori Vs Legambiente Molise
Legambiente Molise ha più volte suggerito all’Assessore con delega alla caccia proposte per un approccio alla gestione venatoria multidisciplinare per mettere al primo posto la conservazione della biodiversità e degli ecosistemi e garantire agli agricoltori di esercitare il diritto di impresa. La gestione faunistica, in particolare quella del cinghiale, non può diventare terreno di conflitto sociale a causa di un modello di gestione delle attività venatorie arretrato, frutto di approssimazione e di scambio politico. Le conseguenze di tale gestione errata ricadono oggi su tutti, sia a livello sociale che economico: si pensi alle numerose richieste di pagamento dei danni da fauna intentate dalle aziende agricole alla Regione Molise.
Siamo disponibili, ma non ci contiamo
Lobby cacciatori Vs Legambiente. “Se l’assessore intende davvero risolvere il problema e sostenere le aziende agricole e l’intera collettività, – chiudono – allora dovrà iniziare a confrontarsi anche con tecnici esperti che si occupano di gestione della fauna, argomento che contempla altri approcci oltre a quello delle doppiette. Se la Regione Molise intende abbandonare queste logiche sbagliate nella gestione della caccia, Legambiente Molise è disponibile a collaborare e mettendo in campo le sue competenze per applicare quelle buone pratiche già sperimentate in altre Regioni.”
Lobby cacciatori, lobby della politica
Insomma, coronavirus o meno, le elezioni di avvicinano, e bisogna scegliere chi accontentare per assicurarsi la poltrona. Che poi la caccia sia una delle attività ignobili che l’uomo perpetra ai danni di altri esseri viventi, che hanno lo stesso nostro diritto di coabitare il pianeta, è un problema residuale, visto come sono stati licenziate questioni ben più gravi che attengono all’inquinamento dell’aria, dell’acqua, della terra, lasciati, anche in questo caso, al pressappochismo di chi da decenni si è succeduto al potere e lo ha usato per sfregiare una regione deputata a restare serbatoio di biodiversità, violentata da depuratori, digestori, turbogas e rifiuti radioattivi.
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