Libreria del Mondo Offeso l’addio alla città rappresenta una sconfitta per Milano. Il cambiamento antropologico della città rappresenta un grave problema per l’identità delle tradizioni locali. Il turismo di massa svuota le città e i centri storici diventano inospitali per chi non può permettersi il costo della vita
Libreria del Mondo Offeso da settembre la storica libreria indipendente di Milano si trasferisce a Castelnuovo Berardenga (Si). Laura Ligresti e Marco Bocciarelli disertano da un modello di vita che non gli appartiene. Il cambiamento antropologico della città è una perdita dell’identità culturale.
Libreria del Mondo Offeso, gli ultimi romantici di Milano
«Ciao Milano. Ciao Milano di Elio Vittorini. Ciao Milano della Libreria del Mondo Offeso.» È solo l’inizio della lettera d’addio alla città meneghina scritta da Laura Ligresti, da 15 anni titolare col marito Marco Bocciarelli della libreria indipendente che ha vissuto con grande sforzo la gentrificazione di Milano. «È arrivato il momento di salutarci. Perché noi, inguaribili romantici, disertiamo da un modello di vita che non ci appartiene. Forse la carta ci ha dato alla testa e ispirati dal Don Chisciotte, spinti dalla visionaria ostinazione per il mondo offeso, seppur risultando silenziosamente sconfitti e, forse, suscitando l’ilarità di chi, speriamo pochi, ha assistito alle nostre folli avventure, continuiamo il nostro viaggio. Da settembre 2024 ci troverete nella splendida Castelnuovo Berardenga (Si) in Piazza G. Marconi, 5».
Il cambiamento antropologico e la scelta di una nuova dimensione
«Quel che ci ha convinto – spiega Laura Ligresti – a fare questa scelta è il cambiamento antropologico della città, un’accelerazione notevole comportamentale e anche la tipologia di persone che girano per il centro. C’è anche il problema che tutti abbiamo degli affitti, soprattutto come librai indipendenti, quindi non commercianti. Siamo ben altro. Scegliamo un’altra dimensione, un piccolo paese vicino a Siena, che ha tutto quello che idealmente offre la fiaba di un tempo: la piazza, il Comune, il Teatro, il museo, le associazioni, la filarmonica, la comunità in una parola sola, e 79 anni di governo rosso, il che non ci dispiace affatto».
Gentrificazione: perdita dell’identità culturale
La chiusura della libreria indipendente di piazza Anfiteatro è l’ennesima sconfitta per l’identità della città meneghina. Attraverso il fenomeno sociale della gentrificazione le tradizioni locali vengono rimpiazzate da una cultura omogeneizzata, spesso pensata per soddisfare solo i gusti dei c.d. turisti “mordi e fuggi”. Le città vengono trasformate in parchi tematici, dove i residenti diventano spettatori passivi e vittime di un processo di mercificazione della loro vita quotidiana. Le infrastrutture vengono modificate per accogliere un numero sempre crescente di visitatori, con il risultato che i servizi essenziali per i residenti vengono trascurati e alcune volte del tutto eliminati. Il risultato, quindi, è la perdita dell’identità culturale, dove il valore delle comunità è sacrificato sull’altare del dio denaro. I centri storici si svuotano, diventando luoghi inospitali per chi non può permettersi il costo crescente della vita.
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