Koefia apre le porte della moda al pubblico.Un viaggio tra le stanze di Chanel, Dior, Versace
Dagli anni ’50 ad oggi l’accademia Koefia rinnova la sua storia di eccellenza sartoriale riconosciuta in tutto il mondo. Si è chiusa ieri l’edizione di Laboratori Aperti che ha reso possibile l’incontro con i grandi maestri del passato. Esposizioni, eventi e laboratori attivi, dal mondo tessile alla confezione couture, dal ricamo all’antica tessitura. Un’occasione unica per conoscere i misteri, i trucchi e le innovative arti tessili dell’ alto artigianato.
(ITM – UNMONDODITALIANI) Correva l’anno 1913 quando a Ravenna nasceva Alba Toni Brasini in arte Koefia. La baronessa mostrò fin dalla precoce età un’inclinazione per il mondo della moda, complice l’aria che respirava dalla Casa Modelli d’Alta Moda, gestita da sua madre. La tradizione materna continuò, Koefia ampliò la modellistica, diventandone un’esperta. Prima di dare l’avvio alla scuola che poi diventerà la prima scuola di moda d’Italia, Madame Koefia aveva un laboratorio con molte dipendenti e creava modelli per i più grandi sarti italiani. Sarà Roma la sua meta finale. Decise di aprire nel cuore della capitale la prima Accademia di Moda con il suo nome. Furono le istituzioni d’allora a credere in questa iniziativa che si rivolgeva ai giovani e alla formazione di alta sartorialità. L’intento di Koefia era creare una scuola-laboratorio dove moda e artigianato costituissero un binomio vincente, in una costante ricerca di tratti distintivi dati da dettagli di qualità; decise di sperimentare attraverso tecniche sartoriali forme e approcci visivi per un prodotto finale di eccellenza. All’inizio degli anni ‘50, Koefia visse da spettatrice attiva il primo fermento con la nascente moda italiana, cogliendo la novità dei tempi. Reagì con entusiasmo al grande interesse suscitato intorno allo stile, alla forma e all’artigianato italiano in un momento di rinascita dopo la devastante guerra mondiale. L’eclettica Mya Salvati, la stilista Elsa Schiaparelli, la mecenate americana Caresse Crosby sono alcuni dei nomi che vennero coinvolti in questo innovativo cantiere del fare. Fondata nel 1951, l’Accademia Koefia prende il nome dal nome di un piccolo villaggio della Libia, famoso fin dal ‘700 perché tutti gli abitanti avevano una sola attività: quella di cucire e di vestire gli abitanti di tutto il territorio circostante. La sua storia è legata a Schuberth, alle Sorelle Fontana, ai grandi stilisti, all’ambiente romano dove principesse e attrici conversavano tra una prova d’abito e l’altra negli atelier della città.
L’attività didattica cresce e si trasforma ancora oggi, si attualizza, si fa contemporanea, continuando a promuovere i principi e conservando le radici della tradizione dell’Alta Moda Italiana. Ne è la conferma la nuova edizione di Laboratori Aperti/Koefia che in occasione di AltaRoma 2016, ha reso omaggio ai Maestri dell’Alta Moda. L’evento ha avuto luogo il 28 gennaio e ha posto al centro un meraviglioso mondo di idee e di creazione che ha avuto la sua massima espressione nei Maestri dell’Alta Moda Italiana, ai quali si deve arte, mestiere e infinita riconoscenza. L’Accademia Koefia ha aperto le porte al pubblico dando la possibilità di cogliere e conoscere i misteri, i trucchi e le innovative arti tessili oltre i modi dell’ alto artigianato: reale valore che va scomparendo. Ogni Stanza dell’Accademia è, già, dedicata ai grandi stilisti italiani ed internazionali: Balenciaga, Chanel, Dior, Ferragamo, Ferrè, Galitzine, Gattinoni, Micol Fontana, Nina Ricci, Schuberth, Saint Laurent, Schiaparelli, Versace: i grandi maestri della Moda diventano così i migliori compagni di viaggio degli studenti per il loro percorso formativo.
Ogni aula ha ospitato esposizioni e piccoli eventi ma soprattutto ha reso attivi i laboratori del mondo tessile, dal moulage, alla confezione couture, dal ricamo all’antica tessitura, dall’ illustrazione dal vivo a quella digitale. Laboratori Aperti ha creato un’immersione nel mondo della creatività, per l’occasione è stato realizzato dal vivo un bustier d’Alta Moda. Una nuova Sala, dedicata ad una grande amica e Maestra dell’Alta Moda Micol Fontana ha rappresentato uno spazio aperto recentemente aperto in Via Ezio, sede distaccata dell’Accademia che ospita le lezioni di Modellistica e di Moulage. Per l’occasione sono stati esposti i tre capi vincitori e finalisti del Concorso Internazionale di Moda 2013 per i 100 anni di Micol Fontana: gli abiti di Giulia Santi ( 1° classificata – attualmente a Max Mara), Chiara Chiavarini e Claudia Ricciardi. Nell’ Aula Dior si è tenuto un “concorso di idee per Sandro Ferrone”: sono stati selezionati da Sandro Ferrone e il suo staff, bozzetti ed illustrazioni di moda tra i 100 esposti, disegnati per l’occasione dagli studenti del III°anno. Progetti di stile realizzati dal Lab Koefia e sfilati in occasione dell’AltaModa di Luglio 2016. Nell’ Aula Schuberth ha avuto luogo “omaggio al Giubileo” con l’esposizione della Casula Papale realizzata da Angela Civitarese, vincitrice del primo premio del Concorso Nazionale dell’Ente Fiera Vicenza- Koinè. (Concorso Micol Fontana). Nell’ Aula Ferragamo si è tenuta l’esposizione “Food Bijoux. Il cibo diventa prezioso”a cura dell’Ass. Officine Talenti Preziosi.
E’ stata un’occasione unica per conoscere un percorso completo che parte dal progetto alla creazione d’Alta Moda. Un luogo di lavoro che l’Accademia e i suoi studenti hanno voluto condividere, mostrandone i processi e le attività che hanno fatto di questo know-how, un spazio teso alle professionalità del futuro che attinge dal passato. Un happening dove è stato possibile cogliere dal vivo le tecniche di lavorazione: dall’idea creativa alla sua realizzazione, dall’hand made al modello industriale, attraverso le tecniche e le sperimentazioni delle arti applicate.