Jonathan Galindo, istigazione suicidio sui social. Con una serie di sfida porta i bambini all’autolesionismo e al suicidio. Purtroppo a Napoli un ragazzino di 11 anni si è lanciato nel vuoto a causa sua
Jonathan Galindo, istigazione suicidio social, dopo Blue Whale è ricominciata una nuova sfida social. Trascina i ragazzini in una serie di “sfide”, e “prove di coraggio” che portano dall’autolesionismo al suicidio. Nei sui profili ha una foto di una maschera che è stata realizzata per effetti cinematografici da da Samuel Catnipnik. Essa ha le sembianze di un volto Disney molto conosciuto: Pippo.
Jonathan Galindo, istigazione al suicidio e la morte di un bambino di 11 anni a Napoli
“Vuoi giocare con me?”, questo è il messaggio che arriva dopo la richiesta di amicizia su Instagram, Facebook o Tik Tok. Una gara fatta di piccoli step con difficoltà sempre più elevate e che potrebbe aver spinto il bambino di 11 anni di Napoli a lanciarsi nel vuoto dal 10 piano del suo palazzo, perché così era stato deciso “dall’uomo col cappuccio”. L’ultimo messaggio che scrive alla mamma e “Scusa mamma, ho paura dell’uomo nero”. Si sta indagando sulla questione dopo che sulle chat delle mamme di alcuni compagni del ragazzino sono circolati video e link del gioco che potrebbe aver portato il bimbo alla morte. La Procura dei minori ha aperto un fascicolo e le forze di polizia hanno sequestrato il cellulare del bambino e una consolle in grado di collegarsi ad internet e quindi di interagire con altri utenti sparsi nel mondo. Jonathan Galindo è un fenomeno molto conosciuto negli Usa, arrivato in Europa prima in Spagna e Germania e poi approdato in Italia.
Jonathan Galindo, istigazione al suicidio tramite un gioco
Se si accetta la richiesta di amicizia, tramite messaggistica ti viene inviato un messaggio. Esso contiene un link con cui si entra nel gioco. Di profili in realtà ce ne sono moltissimi: differenziati da un punto o da un trattino. La nuova challenge sfrutta l’impatto mediatico che acquisì alcuni anni fa la Blue Whale dove solo in Russia contò oltre cento vittime. Le prove da superare sono 3. Una di esse prevede che con una lama bisogna incidersi sull’addome le iniziali del proprio nome e il numero 666.
Istigazione suicidio, ecco la pena prevista dal Codice Penale
Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni. Se il suicidio non avviene, è punito con la reclusione da uno a cinque anni, sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima. Non di meno, se la persona suddetta è minore degli anni quattordici o comunque è priva della capacità d’intendere o di volere, si applicano le disposizioni relative all’omicidio.
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