Joe Biden 46esimo presidente USA: ha giurato davanti al presidente della Corte suprema John Roberts, su una vecchia bibbia di famiglia (127 anni) tenuta dalla moglie Jill. “Giuro solennemente di adempiere con fedeltà all’ufficio di presidente degli Stati Uniti e di preservare, proteggere e difendere la Costituzione al meglio delle mie capacità”
Joe Biden 46esimo presidente USA, entra ufficialmente in carica il 20 Gennaio 2021, con una cerimonia insolita e straordinaria. A partire dal mancato passaggio di consegne, l’insediamento del nuovo presidente alla Casa Bianca, inizia con alcuni colpi di scena. Lasciare la Casa Bianca e trasferire i poteri fa parte dell’iter che tutti i Presidenti uscenti hanno seguito. La transizione dei poteri da Donald Trump a Joe Biden, però, non è mai avvenuta. Almeno formalmente. Nemmeno sui social media. Sembrerebbe, però, che Trump abbia lasciato una lettera molto bella al suo successore. Contenuti che Biden non ha voluto rendere pubblici proprio perché molto personali.
A mancare anche la tradizionale accoglienza alla Casa Bianca il giorno dell’insediamento del nuovo presidente. Joe e Jill Biden hanno dovuto attendere 10 secondi davanti alla porta d’ingresso, rimasta chiusa. Donald e Melania Trump avevano lasciato la residenza la mattina del 20 gennaio, proprio per non accogliere la nuova coppia presidenziale, salutando soltanto i pochi presenti.
Joe Biden 46esimo presidente: il giuramento dei collaboratori
A poche ora dal discorso di insediamento, Joe Biden ha fatto fare il tradizionale giuramento ai suoi nuovi collaboratori. Una cerimonia virtuale, dove il nuovo presidente ha parlato ai nuovi membri dello staff della Casa Bianca, e ai dipendenti delle agenzie federali, dicendo che il lavoro che li aspetta sarà difficile. Biden ha anche chiesto loro di essere rispettosi l’uno con altro, perché ogni persona, qualsiasi sia la sua origine, deve essere trattata nel miglior modo possibile. Il nuovo presidente ha anche ricordato al gruppo che conta su ciascuno di loro per ripristinare l’anima del Paese, un pensiero ripetuto spesso da Joe Biden durante la campagna elettorale e anche dopo la sua vittoria nelle elezioni di novembre. “Ricordatevi – ha concluso il presidente – che noi lavoriamo per le persone. Io lavoro per loro. Loro mi pagano lo stipendio. E fanno la stessa cosa a voi. Impegniamoci”.
Bill Clinton, George W.Bush e Barack Obama all’insediamento di Joe Biden
Tre presidenti diversi, non solo per la loro fede politica. Presenti al giuramento di Joe Biden per un motivo che li ha sempre uniti. L’amore per il Paese. “Ciò che abbiamo in comune è più importante di quello che ci divide – ha affermato Obama – bisogna ascoltare anche le persone con cui siamo in disaccordo. Lavorando insieme si raggiungono traguardi importanti”.
Joe Biden: il presidente di tutti
“Vinceremo sul suprematismo bianco e sui terroristi interni – ha aggiunto Biden, durante la cerimonia di insediamento – sarò il presidente di tutti gli americani, mi batterò anche per coloro che non mi hanno sostenuto”. “Abbiamo il primo vicepresidente donna, Kamala Harris: non ditemi che le cose non possono cambiare – aggiunge ancora Joe Biden – difenderò la costituzione, l’America, lo farò tutto per voi. Insieme possiamo scrivere una storia americana di speranza e di unità”. Kamala Harris, è infatti diventata la prima vicepresidente donna, di origini afroamericane e indiane. Harris ha giurato nelle mani del giudice della Corte Suprema Sonia Sotomayor e su due bibbie. Una di Regina Shelton, ritenuta da Kamala e da sua sorella Maya una ‘seconda madre’; l’altra dell’icona dei diritti civili Thurgood Marshall.
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