Italia possibile zona rossa: dal Veneto alla Lombardia, quali regioni rischiano la zona rossa e quali puntano alla bianca. I nuovi criteri attesi nel Dpcm. Confronto tra esecutivo e regioni sulle misure per contenere i contagi. Stop dei governatori all’ipotesi di far scattare automaticamente la zona rossa quando viene superato il limite dei 250 contagiati per 100 mila abitanti
Italia possibile zona rossa, il colore delle regioni cambia ancora. Dal 16 gennaio con l’entrata in vigore del nuovo DPCM, ci sarà un ulteriore stretta che coinvolgerà l’intera penisola. Sulla base di un algoritmo, si deciderà la collocazione nelle tre fasce gialla, arancione e rossa. Questo perché il virus, purtroppo, continua ancora a circolare. E’ il caso del Veneto, dove i contagi sono in netta crescita. Attualmente queste sono solo proposte che dovranno passare al vaglio della cabina di regia tra governo e Regioni, ma il nuovo DPCM continua sempre più a prendere forma, ancora più ora che Conte ha riunito i capidelegazione della maggioranza.
Italia possibile zona rossa: quali sono le regioni più a rischio
Con il nuovo Dpcm che entrerà in vigore dal 16 gennaio sono diversi gli scenari che si ipotizzano per quanto riguarda le nuove misure restrittive per combattere il Coronavirus e, di conseguenza, le possibili nuove zone attribuite a ciascuna regione in base al rischio. Sulla base di vari studi dell’istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute, possiamo individuare le regioni che sono state maggiormente colpite dal virus. E che rischiano quini di rientrare in zona rossa dalla prossima settimana.
L’indice Rt regione per regione
Per quanto riguarda l’indice Rt, i parametri sono già stati modificati. Prima la soglia per entrare in zona arancione era 1,25 mentre ora è stata abbassata a 1. per la zona rossa, invece, la soglia è passata da 1,50 a 1,25. Il governo starebbe pensando inoltre, su suggerimento dell’ Iss di modificare altri criteri in base ai quali le regioni vengono collocate nelle rispettive fasce colorate. La proposta prevedrebbe la zona rossa automatica, a prescindere dall’Rt, quando l’incidenza settimanale è di 250 casi Covid ogni 100mila abitanti. Veneto, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, la provincia autonoma di Bolzano e le Marche sono le regioni che rischiano il passaggio in zona rossa per via di questo parametro.
- Abruzzo: 0,9
- Basilicata:0.83
- Calabria: 1.14
- Campania: 0.83
- Emilia-Romagna: 1.05
- Friuli Venezia Giulia: 0.91
- Lazio: 0.98
- Liguria: 1.02
- Lombardia: 1.27
- Marche: 0.93
- Molise: 1.27
- Piemonte: 0.95
- Provincia autonoma di Bolzano: 0.81
- Provincia autonoma di Trento: 0.85
- Puglia: 1
- Sardegna: 1.02
- Sicilia: 1.04
- Toscana: 0.9
- Umbria: 1.01
- Valle d’Aosta: 1.07
- Veneto: 0.97
Italia possibile zona rossa: tasso di incidenza
Nuova proposta da parte dell’Iss, che sarebbe già approvata dal Comitato tecnico scientifico. Nella valutazione entrerebbe con primaria importanza un nuovo coefficiente: il livello di incidenza parametrato su 7 giorni. Ovvero se si supera quota 250 casi ogni 100mila abitanti scatterebbe in automatico l’ingresso in zona rossa. Seguendo questo criterio il Veneto sarebbe attualmente l’unica regione a finire in rosso.
Zone Covid: nuove regole dal 16 gennaio
Le attuali regole Covid contenute nel DPCM del 3 dicembre valgono fino a venerdì 15 gennaio, di conseguenza è necessario un nuovo provvedimento per prorogarle ed, eventualmente, rimodularle. Le ultime ore e giorni hanno visto diversi vertici di maggioranza e con le Regioni. Sembra possibile che venga inserita anche una nuova zona bianca a rischio molto basso, nella quale rientrerebbero le Regioni con indice Rt sotto 0,5. Una soglia che in ogni caso al momento non è presente in nessuna zona.
Le regole delle diverse zone (rossa, arancione e gialla) restano invece invariate, con qualche ulteriore paletto. Due le restrizioni principali allo studio: anche nelle zone gialle chiusura dei confini regionali e stop al take away dopo le 18 nei bar. Dovrebbe invece essere reinserito il meccanismo di flessibilità già sperimentato con il decreto di Natale, in base al quale è comunque possibile invitare un massimo di due persone non conviventi in casa (più eventuali figli under 14 o conviventi portatori di handicap). Sarebbe quindi possibile spostarsi per andare a trovare amici o parenti in un massimo di due persone, e per una sola volta ogni giorno. Conferma in vista anche per la possibilità di uscire dai piccoli comuni sotto i 5mila abitanti, solo restando nel raggio di 30 km e senza andare nei capoluoghi.
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