Inquinamento ambientale Venafro, rimbalzo di responsabilità. Gli effetti del fumo in un ragazzo di venti anni in piena salute sono gli stessi della fibrosi polmonare. Ma per la miseria, riuscite ad immaginare un ruolo a difesa della gente e non del politico di turno? Processare le figure istituzionali che per anni hanno chiuso gli occhi e favorito una indecente resa dello Stato di fronte agli interessi privati
Inquinamento ambientale Venafro, un segno di tempi collusi in cui la vita e la salute dei cittadini si giocano sul campo dello scaricabarile, del rimbalzo delle responsabilità, sul tristemente noto “lavarsene le mani” che ricordano tanto quello che la storia ci ha tramandato, relativamente alla figura di Pilato. Questa volta l’avvocato Mainelli, noto per le sue battaglie per la difesa dell’ambiente, non lo manda a dire al ministro Costa, che in un video “dimentica” di essere il ministro dell’Ambiente e prega Toma di risolvere la questione dell’aggressione ambientale perpetrata a Venafro ormai da troppi anni.
Ministro Costa: Regione Molise ti prego…
Qui la trascrizione integrale del video. “C’è un elemento importantissimo – spiega il ministro Costa in un video su facebook – C’è la piana venafrana, (ringrazio Rosalba Testamento che me l’ha più volte segnalata, non solo con interrogazioni, ma anche con telefonate, visite ecc), che evidenzia un’aggressione all’ambiente, oggettivamente, sta sul mio tavolo, io la curo e ho intenzione di interessare l’Ispra, ne ho già parlato e dovrà organizzarsi con l’Arpa Molise, perché c’è di fatto un’aggressione ambientale lì. Però, di nuovo, io posso mandare Ispra e lavorare insieme sul territorio, ma là la competenza è della regione Molise. Regione Molise, ti prego, tienilo presente quel territorio, per cortesia, io sto a tua disposizione, ma guardiamo la vita dei cittadini!”
Mainelli: Siamo all’ABC dell’ambiente
Ovviamente, non poteva non scatenarsi Mainelli, che di leggi se ne intende. Alla disarmante semplicità del ministro che “prega” il presidente della regione, mentre i cittadini continuano ad ammalarsi e a morire.
“Ministro Generale, – l’attacco dell’avvocato Alfonso Mainelli – siamo all’ ABC del diritto dell’ambiente. Lei e il suo Governo avete il DOVERE di intervenire con i poteri sostitutivi quando ciò si renda NECESSARIO al fine di porre rimedio alla violazione della normativa comunitaria. Quando i relativi atti e provvedimenti sono adottati su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro per le politiche comunitarie e del Ministro competente per materia (che in questo caso SAREBBE LEI). Peraltro, la legge definisce anche le modalità d’intervento nei casi di assoluta urgenza, qualora l’intervento sostitutivo non sia procrastinabile senza mettere in pericolo le finalità tutelate dall’articolo 120 della Costituzione”.
L’art. 8 della legge 131/2003
“In questi casi – prosegue il giurista di Bojano – il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro competente, anche su iniziativa delle Regioni o degli enti locali, adotta i provvedimenti necessari, che sono immediatamente comunicati alla Conferenza Stato-Regioni o alla Conferenza Stato-Città e autonomie locali, allargata ai rappresentanti delle Comunità montane, che possono chiederne il riesame. Questo è uno stralcio dell’art. 8 L. 131/2003, che è titolata: “Disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 “. Come vede è una norma adottata per far sì che l’Ordinamento sia conformato a quanto previsto nella nostra Costituzione, in particolare per gli obblighi che ci derivano dalla nostra appartenenza alla Comunità Europea. E’ DAVVERO L’ABC DEL DIRITTO DELL’AMBIENTE”.
Inquinamento ambientale Venafro, ministro attivi i poteri sostitutivi
“Continua la sagra delle patacche. – l’avvocato Mainelli in un post, pure su facebook – Ma riuscite a capire cosa significa essere stati, PER ANNI, bombardati da inquinanti, PERICOLOSI PER PREVISIONE DI LEGGE, senza che NESSUNO abbia ottemperato agli obblighi di controllo preventivo sul territorio? Adesso ve ne uscite con le vostre inascoltate esortazioni a Toma a “prendere sul serio la questione” e continuate a parlare di “potenziali pericoli“. E bisogna che vi svegliate una buona volta invece di fare i difensori ad oltranza di chi continua a consentire che le cosa vadano in un certo modo. Se non si muove la REGIONE, DEVE INTERVENIRE LO STATO CON I POTERI SOSTITUTIVI PREVISTI DALLA LEGGE, PERCHE’ LA PRIORITA’ E’ QUELLA DI METTERE IN SICUREZZA I CITTADINI E NON DI FARE LE PASSERELLE ELETTORALI”.
A processo le figure istituzionali che hanno chiuso gli occhi favorendo la resa dello Stato di fronte agli interessi privati
“Cosa prevede, secondo voi, il “principio di precauzione” in un contesto nel quale masse indifferenziate di cittadini sono stati esposti COSTANTEMENTE, e per lunghissimo periodo, a forme di inquinamento di origine sconosciuta? – chiude il suo intervento l’avvocato Mainelli – Pensate davvero che preveda la VOSTRA SEGNALAZIONE a tutti “i livelli istituzionali” degli sforamenti registrati dalle centraline ARPAM, che almeno fino al luglio 2018 erano gestite al di fuori degli obblighi di legge? Riuscite a capire che per anni i cittadini sono stati esposti ad inquinamento incontrollato, quando si proibisce anche il fumo delle sigarette in strada?
Vi risulta difficile immaginare che gli effetti del fumo in un ragazzo di venti anni in piena salute non sono gli stessi che subisce un soggetto con BPOC o fibrosi polmonare? Ma per la miseria, riuscite ad immaginare un ruolo a difesa della gente e non del politico di turno? Dateci una mano in queste rivendicazioni e TUTTI insieme pretendiamo che sia rispettata la legge, INNANZITUTTO processando le figure istituzionali che per anni hanno chiuso gli occhi e favorito una indecente resa dello Stato di fronte agli interessi privati. Perchè arriva anche il momento di dire basta e fare il proprio dovere, usque ad finem”.
Rosalba Testamento: A Venafro aggressione ambientale
“Nella piana di Venafro c’è un’aggressione ambientale, oggettivamente. – sottolinea la parlamentare 5 Stelle riportando le parole del ministro Costa – Il fascicolo sta sul mio tavolo e ho intenzione di interessare l’Ispra. Ci sono competenze anche della Regione Molise, io sono a disposizione. Teniamo presente la vita dei cittadini!” Ma questo è uno specchietto per le allodole. Un ministro per l’Ambiente, se c’è un attacco all’ambiente ha l’obbligo di intervenire. Il fatto di stare dalla stessa parte politica non può edulcorare la situazione.
D’altronde era stata proprio la deputata Testamento a sollevare la questione. A maggior ragione in considerazione del fatto che neanche il lockdown ha fermato l’inquinamento della piana di Venafro. Lo scorso aprile la deputata 5 Stelle, Rosalba Testamento, aveva reiterato istanza al Ministero dell’Ambiente, Sergio Costa, alle istituzioni locali da associazioni e ambientalisti.
Inquinamento ambientale Venafro: 39 sforamenti, una ecatombe
“Nel 2019, come certificato nel report annuale di Arpa Molise, – ha ricordato la Testamento un paio di mesi fa – la stazione di monitoraggio della qualità dell’aria “Venafro2” ha registrato 39 sforamenti della concentrazione media giornaliera di Pm10: 4 in più rispetto a quelli consentiti dalla normativa vigente. Inoltre, una media annuale di Pm2,5 molto vicina ai limiti attualmente in vigore. Continui sforamenti delle polveri sottili e ultrasottili si sono poi verificati nei mesi di gennaio e febbraio di quest’anno. Ma soprattutto picchi preoccupanti sono stati raggiunti anche dopo il blocco del traffico e delle attività disposto per il Covid-19. La situazione ambientale e sanitaria nella piana di Venafro è da anni molto critica».
Le mamme per la salute e l’ambiente inascoltate
Dunque l’inquinamento della piana di Venafro non dipende dal traffico veicolare, bloccato durante il lockdown, ma dagli impianti altamente impattanti presenti sul territorio. Lo avevano già detto le Mamme per la salute e l’ambiente. Ci viene in mente, purtroppo, la dura battaglia delle mamme per le scuole sicure di Bojano, messe alla berlina da politi e media. Qui le mamme hanno sollecitato l’Isde ad uno studio preliminare. E così il Cnr di Pisa ha avviato uno studio epidemiologico riferito alla popolazione di otto comuni dell’area, sotto la supervisione dell’Istituto superiore di sanità e del Ministero della Salute, per valutare gli effetti delle emissioni inquinanti provenienti da Herambiente e Colacem. Ma lo aveva urlato, con l’eleganza che lo contraddistingue, l’avvocato della difesa ambientale per eccellenza, Alfonso Mainelli. Che oggi risponde a tono al ministro Costa.
Inquinamento ambientale Venafro, inascoltati gli appelli
“Alla luce, quindi, degli ultimi preoccupanti valori rilevati dagli strumenti di monitoraggio della qualità dell’aria, – aveva assicurato la Testamento – ho chiesto al Ministero dell’Ambiente di avviare un monitoraggio ambientale più approfondito, ormai indifferibile, con il supporto dell’intero Sistema nazionale per la protezione ambientale, nonché di acquisire, nei limiti delle proprie competenze, dalla Regione Molise notizie e informazioni circa lo stato dell’iter di valutazione del progetto presentato da Arpa Molise per la caratterizzazione delle fonti emissive di particolato e, quindi, l’individuazione delle fonti di inquinamento che maggiormente condizionano la qualità dell’aria nel territorio venafrano, strumento che sarebbe utilissimo soprattutto nelle fasi di superamento dell’emergenza Covid-19”.
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