Bread and Roses Strike of 1912: Arturo Giovannitti e l’appassionata difesa che ha fatto Giurisprudenza. Un evento dedicato alla figura di Giovannitti, brillante letterato molisano emigrato in giovane età e ingiustamente incarcerato nel periodo delle rivolte socialiste
(UMDI-UNMONDODITALIANI) Bread and Roses Strike of 1912: Arturo Giovannitti e l’appassionata difesa che ha fatto Giurisprudenza questo il nome dell’evento a lui dedicato e previsto dal 15 al 17 settembre 2017 a Roma dove farà da cornice la stupenda Ara Pacis. L’evento, creato e patrocinato da Mina Cappussi, è organizzato da Centro Studi Agorà e dal quotidiano internazionale UNMONDODITALIANI Umdi, Ippocrates, Casa Molise, Regione Molise-Patto per lo Sviluppo del Molise all’interno del progetto Molise Noblesse Festival. Arturo Giovannitti nasce il 7 gennaio 1884 a Ripabottoni, in provincia di Campobasso, da Domenico Giovannitti e da Giannina Levante. Dopo di lui i coniugi Giovannitti avranno altri due figli. A contraddistinguerlo è un naturale talento per la letteratura e in particolare per la poesia. In Molise, all’età di circa 11 anni il padre lo iscrive al Liceo Ginnasio Mario Pagano di Campobasso, unico istituto frequentato dai figli della borghesia molisana. Durante la sua formazione scolastica ad ispirarlo saranno Carducci, Rapisardi e Stecchetti e in primis Dante. A soli 17 anni, nel 1901 Giovannitti parte per Montreal, ospitato a casa di emigrati, amici di famiglia di Ripabottoni. Qui compì gli studi alla prestigiosa Università McGill, e poi ebbe un incarico come assistente pastore presbiteriano. In questo quadro che si evolve la sua coscienza socialista, fino a spingerlo nel 1905, alla nascita del nuovo sindacato I.W.W. dedicandosi totalmente alla causa dei lavoratori. Completa la sua formazione alla Columbia University, partecipa alle lotte sociali in difesa dei lavoratori, entra nella redazione di alcune testate, assume la direzione editoriale de “Il Proletario”, e compone poesie di tema sociale. Nel corso di una manifestazione viene uccisa l’operaia di origine siciliana Anna Lopizzo e di questa morte vengono ritenuti responsabili Ettor e lo stesso Giovannitti, entrambi sono tratti in carcere con l’accusa di incitamento all’odio di classe, punibile con la morte. Durante la detenzione di cui per la loro liberazione si mobilitano i sindacati di tutto il mondo, Giovannitti continua a scrivere poesie: nasce così The Walker, poesia che viene subito amata da poeti e scrittori. The Walker viene pubblicata dalle più accreditate riviste letterarie americane e tradotta in diverse lingue straniere. Il camminatore: nel quale echeggiavano i passi quasi ipnotici, dell’uomo al piano di sopra. Camminava, camminava, e nella piccola cella i passi erano un misto tra incubo e sogno contemporaneamente. Giovannitti scrisse numerose opere riscuotendo grande fortuna. “Al di sopra del mio capo, odo il rumore dei passi, tutta la notte. Avanti e indietro; vanno e vengono… Ancora… ancora… ancora… ancora…Tutta la notte; tutte le notti… Un’eternità nei quattro passi che vanno; un’eternità nei quattro passi che tornano; e nei brevi, sempre uguali intervalli pesa il Silenzio, la Notte, l’Infinito.” Giovannitti morirà povero, nella sua casa del Bronx, a New York, il 31 dicembre 1959.