Guida consulente del lavoro: questo professionista si occupa di risolvere problemi di inquadramento del personale, gestisce relazioni, comunicazioni e pratiche principalmente con i Centri per l’Impiego, la Direzione del Lavoro, l’INAIL, l’INPS e con le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro
Guida consulente del lavoro, dal percorso di studi necessario, il tirocinio, all’esame di abilitazione. In questa guida vedremo tutti gli step da seguire per lavorare come consulente del lavoro, i possibili sbocchi, le possibilità di guadagno e, naturalmente, il percorso di studi e formativo necessario. Tra le mansioni più note del consulente del lavoro ci sono l’elaborazione delle buste paga, gli adempimenti fiscali e la tenuta della contabilità aziendale e del personale. Egli si interfaccia con l’Inps, l’Inail e i sindacati dei lavoratori.
Guida consulente del lavoro: ecco come fare
- Percorso di studi consigliato
- Quanto dura il praticantato
- Dove svolgere la pratica
- Esame di Stato
- Iscrizione all’albo e stipendio
- Il percorso di studi da seguire
Chi è il consulente del lavoro?
Il consulente del lavoro è un professionista qualificato che deve avere approfondite conoscenza in ambito legale (soprattutto diritto del lavoro e tributario) e gestionale a livello aziendale. Per questo la legge n. 12/1979 stabilisce che i consulenti del lavoro debbano possedere una laurea triennale o quinquennale in uno dei seguenti insegnamenti: diploma universitario o la laurea triennale in consulenza del lavoro oppure laurea in giurisprudenza, in scienze economiche e commerciali o in scienze politiche.
Guida consulente del lavoro: quanto dura il praticantato
Dopo la laurea occorre portare a termine un periodo di praticantato indispensabile per poter partecipare all’esame di abilitazione alla professione. Il periodo della pratica deve essere di almeno 18 mesi e può essere svolto – nel limite di 6 mesi al massimo – presso enti o professionisti di altri Paesi che siano abilitati all’esercizio della professione di Consulente del Lavoro o abbiano un titolo equivalente.
Dove svolgere il praticantato obbligatorio
A norma di legge il praticantato dopo la laurea si può fare presso studi di consulenza del lavoro iscritti all’albo da almeno 5 anni. Inoltre il praticantato si può svolgere anche presso altro professionista abilitato tra quelli previsti dalla legge n. 12 del 1979, quindi:
- avvocati;
- dottori commercialisti;
L’esame di Stato
Dopo la laurea e il tirocinio obbligatorio, per diventare consulente del lavoro c’è un ultimo step: superare l’esame di stato con il quale ci si abilita all’esercizio della professione. L’esame si svolge presso le commissioni territoriali costituite da membri del Ministero del Lavoro, dell’Inps, dell’Inail e da un professore ordinario di materie giuridiche.
L’iscrizione all’albo e stipendio
Il superamento dell’esame di Stato non abilita automaticamente alla professione. Occorre iscriversi all’albo dei consulenti del lavoro. A questo obbligo si accompagna anche la formazione professionale continua per un minimo 50 crediti formativi ogni due anni. Per quanto riguarda l’aspetto economico, lo stipendio del consulente del lavoro dipende molto dagli anni e dal grado di esperienza: si parte da 28.000 euro lordi l’anno iniziali fino ad arrivare ad una media nazionale di 33.500 euro lordi annui. Un consulente a fine carriera (quindi dopo più di 20 di lavoro) può arrivare fino ad una media complessiva di 58.950 euro lordi all’anno.
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