Guerriero di Capestrano falso oppure no? Alessio Consorte, regista e giornalista abruzzese, mette in dubbio l’autenticità della statua, sostenendo che sia un falso creato durante il regime fascista. A seguito delle dichiarazioni del presidente Marco Marsilio, che considera curiosa l’idea di un falso, Consorte rilancia la sfida: se le sue tesi fossero confermate, invita Marsilio a dimettersi. Il regista ha proposto un confronto tra esperti per verificare l’autenticità della statua, in attesa di prove aggiornate
Guerriero di Capestrano falso. A seguito delle dichiarazioni del presidente Marco Marsilio che, in occasione dei 90 anni dal ritrovamento della statua simbolo d’Abruzzo, in un incontro svoltosi a Chieti ha messo in dubbio le parole di Consorte ritenendo “molto curioso” pensare che il guerriero di Capestrano non sia originale.
Guerriero di Capestrano falso: le dichiarazioni di Consorte sull’autenticità della statua
“Se il guerriero e la dama risultassero autentici e risalenti al VI secolo a.C., – afferma il regista e giornalista abruzzese Alessio Consorte – pagherei i danni e porgerei scuse al popolo abruzzese. Se invece saranno riferiti all’epoca fascista del 1934, come sostengono le mie tesi, il presidente attuale potrà decidere di dimettersi”.
“Affermare che il guerriero sia un falso – risponde ancora Consorte – è il risultato di un’attenta inchiesta giornalistica”.
Poter visionare “documenti che non esistono o, se esistono, non sono mai stati consegnati” come si legge nella risposta del giornalista che attende l’esito del commissario per vedere quella documentazione che attesterebbe l’autenticità del guerriero.
Le accuse del regista e la mancanza di prove aggiornate
Una statua che invece, per Consorte, altro non sarebbe che un “falso del ventennio, una truffa organizzata per ottenere il premio di rinvenimento”. Un bluff con il quale i contraffattori arrivarono a guadagnare 12 mila 500 lire. Affermazioni che il regista e giornalista abruzzese aveva già reso pubbliche lo scorso mese di agosto quando alla richiesta di esibizione delle analisi diffrattometriche, la Soprintendenza consegnò al TAR una documentazione attestante risultati di analisi non aggiornate né in grado di garantire l’autenticità del guerriero.
Un confronto tra esperti sull’autenticità del guerriero
Queste le ragioni per cui Alessio Consorte chiama in causa lo stesso Marsilio proponendogli quello che lui stesso definisce un gioco: “io chiamo il mio team di esperti, lui chiama i suoi designati e, dopo l’autorizzazione del Ministero, si eseguono i test”. Chissà se il presidente Marsilio accetterà la sfida.
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