Giorno del Ricordo, 10 febbraio, si commemorano le vittime del massacro delle foibe. L’Amministrazione Comunale della città di Bojano, in un messaggio rivolto ai cittadini, propone la visione del documentario “L’ultima spiaggia. Pola fra la strage di Vergarolla e l’esodo”, presente nella libreria comunale online
Giorno del Ricordo, dei massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata, si celebra ogni anno il 10 febbraio. Questo giorno fu scelto perché nella stessa giornata del 1947 furono firmati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia regioni che in precedenza facevano parte dell’Italia. La maggior parte delle persone ricorda questa giornata, purtroppo, però, nell’opinione pubblica ci sono ancora molte polemiche a riguardo.
Giorno del Ricordo, il messaggio del comune di Bojano
In occasione di questa triste ricorrenza, l’Amministrazione Comunale della città di Bojano guidata da Carmine Ruscetta, ha scritto ai suoi concittadini. “La Repubblica Italiana riconosce il 10 febbraio quale “GIORNO DEL RICORDO” – si legge nel messaggio – al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Il numero delle vittime non è mai stato accertato. Se riconosceremo fino in fondo la nostra storia, forse potremo dare un contributo affinché il nostro Paese ne esca più conscio, con migliori speranze nell’avvenire”.
Alla fine della comunicazione, l’Amministrazione Comunale, con lo zampino dell’assessore alla Cultura, l’avv. Raffaella Columbro, ha proposto un evento online: la visione del documentario “L’ultima spiaggia. Pola fra la strage di Vergarolla e l’esodo”. Guardarlo è semplice: basta iscriversi alla libreria comunale online al seguente link: https://forms.gle/pS66Z4fFCSvyQJAh8. L’iscrizione è gratuita.
L’eccidio delle foibe
“La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”, cita la legge 30 marzo 2004 n. 92, che istituì questa giornata. Ma cos’è successo?
I massacri delle foibe sono stati dei veri e propri stermini ai danni di militari e civili italiani nativi della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, avvenuti durante la Seconda guerra mondiale e nell’immediato secondo dopoguerra, da parte dei partigiani jugoslavi e dell’OZNA, un dipartimento dei servizi militari jugoslavi. Non si conosce ancora, però, il numero totale delle vittime dell’eccidio. Secondo gli storici Pupo e Spazzali sono decedute dalle 3mila alle 5mila persone (si legge sulla pagina dell’enciclopedia libera Wikepedia), altri fanno salire il numero a 11mila.
All’eccidio è seguita l’emigrazione della maggioranza dei cittadini di etnia e di lingua italiana dai territori del Regno d’Italia, occupati dall’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia del maresciallo Josip Broz Tito e successivamente annessi dalla Jugoslavia. Si stima che tra il 1945 e il 1956 emigrarono tra le 250 000 e le 350 000 persone dagli ex territori italiani.
Foibe e altri luoghi di infoibamento
Numerose foibe, cave, miniere, pozzi, o altri luoghi di infoibamento sono stati accertati in provincia di Udine, Pordenone, Treviso, Vicenza, Gorizia, Trieste, ex provincia di Pola, ex provincia di Fiume, nell’ex Jugoslavia.
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