Nel 1999 l’Unesco ha istituito la giornata mondiale per il mezzo di comunicazione internazionale. Leggi metriche, qualità della musica, concetti e stati d’animo, ballate, canzoni, epistole, satire, quartine, sestine ed esametri.
Giornata mondiale della poesia. Una ricorrenza istituita nel 1999 dall’Unesco con l’intento di valorizzare la forma di comunicazione internazionale. Durante il primo giorno della primavera viene celebrata la forma d’arte che crea, con l’accostamento di parole secondo leggi metriche, un componimento fatto di frasi detti versi, in cui il significato si lega al suono musicale dei fonemi. La poesia ha quindi alcune qualità della musica e riesce a trasmettere concetti e stati d’animo in modo più evocativo rispetto alla prosa. La sintassi e l’ortografia possono subire variazioni, le cosiddette licenze poetiche, se questo è funzionale, non solo estetico, ai fini della comunicazione sia particolare sia complessiva. A questi due aspetti della poesia si aggiunge un terzo, cioè quando una poesia, anziché essere letta direttamente, è ascoltata: con il proprio linguaggio del corpo e il modo di leggere, il lettore interpreta il testo, aggiungendo la dimensione teatrale della dizione e della recitazione. Queste strette commistioni fra significato e suono rendono estremamente difficile tradurre una poesia in lingue diverse dall’originale, perché il suono e il ritmo originali vanno irrimediabilmente persi e devono essere sostituiti da un adattamento nella nuova lingua, che in genere è solo un’approssimazione dell’originale.
La poesia è nata prima della scrittura: le prime forme di poesia erano orali, dei contadini e i racconti dei cantastorie. Nei paesi anglosassoni la trasmissione orale della poesia era molto forte e lo è ancor oggi. Successivamente fu accompagnata dalla lira, strumento musicale utilizzato a quell’epoca. Nell’età romana la poesia si basava sull’alternanza tra sillabe lunghe e sillabe brevi: il metro più diffuso era l’esametro. Essa doveva essere letta scandendola rigorosamente a tempo. Dopo l’XI secolo il volgare, da dialetto parlato dai ceti popolari viene innalzato a dignità di lingua letteraria, accompagnando lo sviluppo di nuove forme di poesia. In Italia la poesia, nel periodo di Dante e Petrarca si afferma come mezzo di intrattenimento letterario e assume forma prevalentemente scritta: Intorno alla fine del quattrocento prese piede anche la poesia burlesca. Nel XIX secolo, con la nascita del concetto dell’arte per l’arte, la poesia si libera progressivamente dai vecchi moduli e compaiono sempre più frequentemente componimenti in versi sciolti, cioè che non seguono nessuno schema particolare e spesso non hanno nemmeno una rima. Via via che la poesia si evolve, si libera da schemi obbligati per poi diventare forma pura d’espressione. Il concetto di poesia oggi è molto diverso da quello dei modelli letterari; molta della poesia italiana contemporanea non rientra nelle forme e nella tradizione, e il consumo letterario è molto più orientato al romanzo e in generale alla prosa, spostando la poesia verso una posizione secondaria. Inoltre, con l’avvento di internet la produzione e il consumo della poesia sono aumentati notevolmente: secondo le fonti di internet, ogni anno 4 milioni di poesie vengono pubblicate sulla rete, in migliaia di siti di scrittura on-line. Altre forme di componimento poetico – oltre ai poemi – sono: la poesia didascalica, che è quella che mira a insegnare poeticamente verità utili all’uomo. Comprende questi componimenti: l’epistola, la satira, l’epigramma, la favola, l’epicedio, la ballata, la quartina, la sestina e la canzone. Nella lingua italiana la poesia letteraria canonica può assumere tre forme diverse, il sonetto, la canzone e l’ode: forme popolari sono la filastrocca e lo stornello. Altri tipi di componimenti poetici sono stati sperimentati dagli anni settanta in poi, trasformando la poesia lineare con apporti video, il sonoro intrinseco alla parola, ma anche come contributo indipendente dalla stessa; variabili negli happening e registrabili in partiture. Alcune forme poetiche sono stati formalizzate in altre civiltà e culture del mondo.
di Giuseppe Priolo
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