A Roma, precisamente a piazza Ragusa, si svolgerà un torneo di basket in carrozzina con la partecipazione di due ospiti d’eccezione: Alessandro Borghi e Alessio Sakara
(UMDI-UNMONDODITALIANI) Fashion, moda, tendenze e controcultura per tutti: in occasione di Ginnika 2019, a Roma gli spazi post industriali del Ragusa Off a Piazza Ragusa, si trasformano in un inedito campo basket per un torneo che vedrà sfidarsi cestisti in carrozzina, con il supporto di due testimonial d’eccezione, Alessandro Borghi e Alessio Sakara.
Cornice dell’evento
Cornice urbana dell’evento e dell’originale torneo è RagusaOff, nuova location nata dal recupero di uno degli immobili ATAC di maggior pregio, l’ex rimessa di Piazza Ragusa. L’intervento di valorizzazione ha riportato all’antico splendore uno spazio abbandonato da oltre 20 anni che ha caratteristiche più uniche che rare con i suoi 11.000mq nel centro di Roma, forti dell’archeologia industriale che disegna la città. È qui che, a 35 anni dalla censura delle Air Jordan, si svolge Ginnika 2019, il più autorevole evento italiano del settore, per raccontare una contro-cultura, oggi diventata moda e che torna protagonista dopo le oltre 6000 presenze dello scorso anno. Dopo aver lanciato artisti come Sferaebbasta, Gemello e Rkomi, Ginnika 2019, insieme alla solidarietà e allo sport, si prepara a presentare al pubblico romano e non solo quello che è destinato a diventare uno dei nuovi nomi della scena: Speranza, con il suo mix di sonorità afrotrap/latine e i suoi testi di strada. Oltre a Speranza, per quanto riguarda la cultura street, dopo i “mostri sacri” Staple e Bobbito Garcia presenti lo scorso anno, quest’anno Ginnika 2019 porta a Roma un nome eccellente della scena internazionale: l’illustratore e product designer Jeremy Fish. Con la sua collezione di personaggi e simboli che pone l’accento sul trovare un equilibrio fra immagini a metà strada fra il grazioso e il raccapricciante, l’artista di San Francisco incontrerà il pubblico e allestirà una speciale mostra in esclusiva, come anche il fotografo serbo (newyorkese di adozione) Boogie, protagonista di una speciale retrospettiva fotografica da lui curata.