Garibaldi in Sud America la conferenza organizzata dal Coordinamento Nazionale delle Associazioni Risorgimentali. Il collegamento con il Brasile, con l’avv. Adilcio Cadorin, presidente dell’Istituto Culturale Anita Garibaldi di Laguna. Interventi da enti e istituti culturali di Brasile, Argentina e Uruguay. Relatori saranno i professori Marco Chinaglia, Lydia Salmeri e Laura Fournier Finocchiaro; introducono e moderano Angela Maria Alberton e Fabio Bertini
Garibaldi in Sud America: tra storia, letteratura e pittura è il titolo dell’importante conferenza che si terrà mercoledì 27 marzo 2024, a partire dalle 18.00 in diretta on line facebook. Organizzata dal Coordinamento Nazionale delle Associazioni Risorgimentali, la conferenza è inserita nel ciclo “Confini da Lasciare”
Garibaldi in Sud America è un mito simbolo di Libertà dei Popoli
“Confini da Lasciare”, ovvero un ciclo di conferenze dove, di volta in volta, vengono prese in considerazione figure importanti di patrioti italiani costretti a fuggire nell’Ottocento per sottrarsi alle persecuzioni austriache. Tra questi esuli figura Giuseppe Garibaldi che nel 1835 fu bandito dall’Italia e costretto ad approdare in Brasile. Qui egli lottò per la difesa e la libertà del Rio Grande del Sud e dell’Uruguay. A Laguna Garibaldi conobbe Anita, divenuta in seguito sua sposa. Ancora oggi Anita e Giuseppe Garibaldi sono un mito in Sudamerica e un simbolo di eroica lotta per affermare la libertà e l’indipendenza dei popoli.
Dal Brasile l’avv. Aldicio Cadorin
Previsto un collegamento con il Brasile, con l’avv. Adilcio Cadorin, presidente dell’istituto culturale “Anita Garibaldi” di Laguna che interverrà durante la conferenza. Molti enti e istituti culturali di Brasile, Argentina e Uruguay assisteranno al webinar.
Relatori d’eccezione
Alla conferenza relazioneranno il professore, Marco Chinaglia, la professoressa Lydia Salmeri e la professoressa Laura Fournier Finocchiaro, storica francese. Introducono e moderano Angela Maria Alberton, presidente del Coordinamento nazionale associazioni risorgimentali e il prof. Fabio Bertini, storico del coordinamento nazionale ed emerito storico
Il mito dell’Eroe dei Due Mondi
Il mito dell’Eroe dei due mondi è ancora molto presente in Sudamerica perché egli lottò per la giustizia e la libertà dei popoli. Gli anni trascorsi nel continente americano sono quelli meno conosciuti in Italia, eppure la partecipazione dei nostri connazionali alle guerre d’indipendenza in America Latina contribuì alla formazione della coscienza politica di molti patrioti e diede un impulso decisivo all’elaborazione dei metodi di lotta del nostro Risorgimento.
L’esilio
L’appuntamento del 27 marzo del ciclo “Confini da lasciare” affronterà il tema dell’esilio di Giuseppe Garibaldi in Sudamerica dove ” l’eroe dei due mondi” visse anni molto difficili prima di rientrare in Italia.
Letteratura, storia, pittura nella visione degli esperti
La professoressa Lydia Salmeri tratterà l’argomento sotto il profilo letterario; il prof. Marco Chinaglia affronterà il tema dal punto di vista storico e la storica francese Laura Fournier sotto quello pittorico.
Anita o Aninha
Ana Maria nacque in Brasile a Morrinhos, una frazione di Laguna nello Stato di Santa Catarina, figlia del mandriano Bento Ribeiro da Silva e di Maria Antonia de Jesus Antunes. La bambina fu battezzata Ana e chiamata in famiglia Aninha, diminutivo di Ana in lingua portoghese. Sarà Garibaldi ad attribuirle il diminutivo spagnolo Anita, con il quale è nota. La ragazza si mostrò emancipata sin dall’inizio: amante della natura, imparò presto a cavalcare. Non esitò a fare il bagno nuda nel mare, senza curarsi della reazione scandalizzata della gente. Obbligata a sposare Manuel Duarte de Aguiar, un uomo molto più grande di lei, il matrimonio avvenne il 30 agosto 1835, il giorno stesso in cui la giovane compiva 14 anni.
Anita e il monumento al Gianicolo, a Roma
Una storia tormentata, eroina assieme all’eroe Garibaldi, Anita riposa nel piedistallo di un monumento in suo onore. Il 2 dicembre 1932, infatti, con un treno speciale, i resti di Anita Garibaldi vennero traslati a Roma, dove furono definitivamente deposti nel basamento del monumento equestre eretto in suo onore sul Gianicolo. La cerimonia si svolse alla presenza del presidente del Consiglio Benito Mussolini e vide la partecipazione di decine di migliaia di persone, oltre a quella delle delegazioni ufficiali di molti Paesi, tra i quali Brasile, Uruguay, Polonia, Ungheria, Francia, Grecia, Cuba e Giappone.
Giovine Italia, Carboneria, Massoneria
Gli Italiani emigrarono in tanti per tentare la fortuna, e la vicenda della Diaspora rappresenta un capitolo importantissimo della storia d’Italia, ma c’erano anche coloro che intendevano esportare le idee del Risorgimento. Tanti arrivarono in Sud America. Si formarono così numerose cellule della Giovine Italia, della Carboneria e della Massoneria. E proprio gli italiani costituirono, in Perù uno dei primi corpi moderni di pompieri di Lima, la “Compagnia Pompieri Garibaldi”.
Giuseppe Garibaldi
Giuseppe Garibaldi fu uno dei protagonisti assoluti del Risorgimento italiano: patriota, generale, uomo politico. Soprannominato “L’eroe dei due mondi” per la sua fama internazionale, accresciuta nel tempo attraverso imprese epiche non solo in Italia, ma anche in Sud America e in giro per il mondo. Nasce a Nizza, nel 1807. Aderisce alla Giovine Italia di Mazzini e prende parte ai moti insurrezionali del 1821. A 28 anni, nel 1835, lascia l’italia e sbarca a Rio De Janeiro e fino al 1848 partecipa a varie imprese in Brasile e in Uruguay, dove incontra Anna Maria Ribeiro Da Silva, Anita, che diventerà sua moglie, rimanendogli accanto fino alla morte, nel 1849. Garibaldi ritorna in Italia nel 1848, in occasione delle Cinque giornate di Milano, partecipando al governo provvisorio milanese.
Un anno dopo, al fianco di Giuseppe Mazzini, Carlo Pisacane, Goffredo Mameli e altri patrioti, partecipa alla difesa della Repubblica romana contro le truppe francesi e i soldati di Pio IX. Nel 1860 guida l’epica impresa dei Mille per liberare il Meridione dal dominio borbonico, contribuendo al progetto dell’Italia Unita.
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