Galaxy Note 10: torna lo smartphone col pennino

Scienza

Arriva il nuovo modello di punta della Samsung, nei negozi dal 23 agosto, in due versioni a partire da 979 euro. Siamo volati ad Amsterdam per vederlo in anteprima. Ecco le nostre impressioni

(UMDI-UNMONDODITALIANI) Più sottile e con uno splendido schermo da 6,8 pollici che copre la parte frontale. Ecco il Note 10, nuovo smartphone di punta della Samsung, che apre la stagione dei modelli di fascia alta di fine 2019. Bello a vedersi, ovviamente potente e con l’inevitabile pennino che da sempre lo caratterizza, precede l’iPhone 11 di Apple, il Mate 30 Pro di Huawei, il Pixel 4 di Google, il Fold della stessa Samsung e gli altri modelli dai prezzi più o meno stellari e dalle caratteristiche ai vertici. Il Note 10 arriva in una fase di declino del settore dei telefoni, lo stesso che un tempo sembrava invece inarrestabile. Dopo i primi cali a inizio 2018, ormai è in fase di netta discesa soprattutto per quel che riguarda i modelli più costosi. L’ultimo top di gamma di Samsung, dal 23 agosto nei negozi, da questo punto di vista non sembra aver percepito il cambio di clima. Come per l’ultimo Galaxy S, arriva in due varianti: il Note 10 base costa 979 euro; il Note 10+, che è poi il vero Note, parte da 1129 euro per arrivare a 1229 per la versione più potente o per quella 5G. La differenza fra i due? E’ nella quarta fotocamera posteriore, nell’ampiezza dello schermo (da 6,3 a 6,8 pollici, entrambi però Hdr 10+), nella capacità della batteria (che non dovrebbe più prender fuoco), nella memoria ram (da 8 a 12Gb). Entrambi non hanno più la porta per il jack. Li abbiamo provati in un locale di Amsterdam dove è stata organizzata la presentazione, un capannone industriale riadattato in riva ad un canale. Poco il tempo a disposizione, impossibile quindi capire se la batteria finalmente potenziata (4300 mAh nel 10+) è all’altezza di uno smartphone pensato per la produttività, compresa l’elaborazione di video, e dotato di un processore octacore a 7 nanometri più veloce del 33% rispetto ai modelli precedenti. Impossibile anche testare adeguatamente le capacità della quadrupla macchina fotografica posteriore (16+12+12 megapixel, con l’aggiunta di quella dedicata alla misurazione della profondità che entra in gioco anche nei video e che la versione base del Note non ha). Ma su questo fronte la Samsung ha sempre primeggiato anche su Huawei ed Apple, al di là di quel che dicono i benchmark.

Alcune funzioni

Ci sono alcune funzioni interessanti: la possibilità di gestire contenut e app via computer; l’uso del pennino per  trasformare gesti in comandi ad esempio (il passare da una funzione all’altra, dalla fotocamera posteriore a quella anteriore, agire sullo zoom); soprattutto il poter registrare quel che si fa sullo schermo. Significa riprendere le proprie azioni mentre si gioca, si disegna, oppure mentre si sottolinea un testo o parti di una pagina web da condividere poi online o con il proprio gruppo di lavoro. Resta il dubbio di fondo: il Note è da sempre un telefono costoso fin dal suo esordio nel 2011, anche se le cifre erano decisamente più basse ai tempi: 699 euro (549 per il primo Galaxy S del 2010). Allora però la concorrenza era meno agguerrita, mentre oggi con 400 o 500 euro si acquistano modelli di alto livello. E viene da domandarsi se non sia stato proprio il progressivo aumento dei prezzi praticato prima da Apple e poi da Samsung a premettere a Huawei, Xiaomi, One Plus e agli altri brand cinesi di conquistare una fetta di mercato sempre maggiore. Anche nel segmento più pregiato, quello di fascia alta, al quale il Note appartiene.

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