Franco Battiato è morto nella sua residenza di Milo, alle pendici dell’Etna a causa di una malattia che i familiari non hanno voluto rivelare. Un musicista e cantautore originale, che ha composto canzoni che hanno fatto la storia della canzone italiana, interpretando il tempo con suggestioni uniche. I suoi testi trabordano di richiami spirituali, esoterici, religiosi e filosofici
Franco Battiato è morto mentre l’Italia si apprestava ad uscire dalla pandemia da Covid-19, lasciando un immenso vuoto artistico, culturale e umano. Il cantautore e musicista siciliano, nato il 23 marzo del 1945 a Ionia, in provincia di Catania, aveva 76 anni ed era malato da tempo, ma c’è grande riserbo sulla patologia che lo aveva colpito causando, due anni fa, il ritiro dalle scene.
Franco Battiato è morto: ceneri nella cappella di famiglia
Il mondo della musica, quello della cultura, la società in generale sono in lutto per la morte dell’eclettico cantautore e musicista siciliano che ha spaziato dalla musica pop a quella colta, spentosi a Milo, vicino a Catania. I funerali saranno celebrati mercoledì mattina 19 maggio 2021 in forma strettamente privata e riservata, nella sua villa di Milo. Sarà un sacerdote amico dell’artista a presiedere la cerimonia. Secondo alcune indiscrezioni, la salma sarà cremata e le ceneri saranno conservate nella cappella di famiglia.
Rock progressivo, musica leggera, canzone d’autore, elettronica e opera lirica
Battiato è maestro di tutti i generi musicali, dal rock progressivo alla musica leggera, approfondendo anche la canzone d’autore, quella etnica ed elettronica e l’opera lirica.
Franco Battiato è morto: poeta musicista vegetariano
Poeta-musicista, vegetariano convinto, raffinato e colto, Battiato ha saputo evocare le emozionare nel profondo di ognuno di noi, toccando le giuste corde. Una carriera strepitosa, iniziata nel 1964, quando dalla Sicilia si stabilisce a Milano frequentando i cabaret dove sono degli habitué, Paolo Poli, Enzo Jannacci, Renato Pozzetto e Bruno Lauzi.
Franco Battiato è morto: La voce del padrone
Battiato compone musica sperimentale, canzoni di enorme successo. Ricordiamo il suo album capolavoro “La voce del padrone“, il fortunato sodalizio con Alice negli anni 80, la ventennale collaborazione con il filosofo Manlio Sgalambro. Il suo brano “La cura” è una delle canzoni d’amore più belle mai composte. Il successo commerciale e la grande notorietà arrivano proprio negli anni 80 con il suo capolavoro “La Voce del Padrone” (1981), un album denso di citazioni ma orecchiabile, che fa aumentare il numero dei suoi ammiratori. Canzoni indimenticabili come ‘Bandiera bianca’, ‘Cerco un centro di gravità permanente’, Cuccurucucù, che portano l’album a scalare le classifiche, raggiungendo la prima posizione e mantenendola ininterrottamente per oltre sei mesi. A fine anno ‘La voce del padrone’ risulterà essere il primo album italiano ad aver oltrepassato il milione di copie vendute, superando ogni aspettativa dell’autore e della casa discografica. Dalla rivista Rolling Stone, il disco è collocato al secondo posto, nella lista dei 100 album italiani più belli di ogni tempo.
Il violino di Giusto Pio
Gli anni 60 sono quelli della canzone di protesta, ma la vera rivoluzione l’avvia quando nel 1971 l’artista si dedica alla musica sperimentale, utilizzando strumenti elettronici. In quel periodo conosce il musicista Giusto Pio, che gli darà lezioni di violino e con il quale stringerà un proficuo sodalizio artistico.
Franco e Alice
Gli anni 80 sono anche quelli del sodalizio musicale con la cantante Alice, (vero nome Carla Bissi). I due iniziarono a collaborare nel 1980 con l’uscita dell’album Capo Nord: nasce un’amicizia che si protrarrà per tutta la vita. E’ ancora successo con il singolo ‘Il vento caldo dell’estate’, e ‘Alice’: ecco che arriva la vittoria a Sanremo con il brano ‘Per Elisa’.
Vegetarianesimo e reincarnazione
In ‘Vite parallele’ Battiato affronta il tema della reincarnazione, di cui il cantautore è un fermo sostenitore. Il disco vince nel 1999 la Targa Tenco come miglior album dell’anno. Ma Battiato è prima di tutto un vegetariano convinto.
La medaglia del Presidente Ciampi
Nel maggio del 2003, il musicista riceve dal Presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi la Medaglia ai benemeriti della cultura e dell’arte. Partecipa al Festival di Sanremo, condotto dall’amico e cantante Gianni Morandi. Poi tiene il suo ultimo concerto al Teatro romano di Catania; le ultime quattro date del tour vengono annullate per motivi di salute.
Assessore al comune di Catania
Nel 2012 entra a far parte della Giunta comunale di Catania come Assessore alla Cultura.
Una malattia misteriosa, forse Alzheimer
Michele Battiato, fratello di Franco ha raccontato gli ultimi giorni di del grande cantautore. Anche se la malattia stava peggiorano, il 23 marzo Franco è riuscito a festeggiare il suo settantaseiesimo compleanno: “Era contento della festicciola e riuscì ad assaggiare la torta”. “Ma – racconta Michele – cominciava da giorni a perdere le facoltà. Si è arrivati a un deperimento organico per cui, pian piano, si è, come posso dire? Si è quasi asciugato. Non si è accorto del trapasso. Circondato da me, mia moglie, mio genero, i nipoti, i collaboratori e due medici che non ci hanno mai lasciato”.
Franco Battiato aveva deciso di ritirarsi dalle scene nel 2019, due anni fa, si era pensato ad un malore grave. Inizialmente si pensava all’Alzheimer che, secondo alcune voci aveva colpito il cantante in maniera fulminea. E d’altronde le rivelazioni del fratello Michele non farebbero che confermare tale ipotesi.
Franco Battiato è morto: il ricordo di Maurizio Varriano
“Conobbi Franco Battiato in Sicilia – ci ha raccontato Varriano – circa 30 anni orsono. Dopo due giorni cenammo insieme in una trattoria di Noto. Per 10 anni ci siamo frequentati saltuariamente ma mai dimenticati. L’ultima telefonata circa 8 mesi fa. Gli chiesi della sua casa “bianca“, delle sue fobie e nel lasciarci con un “arrivederci a presto” mi rispose: Mai più caro, mai più! Ho sempre accostato la sua canzone, la mia preferita, ad un Molise in cerca di una stabilità, di un centro di gravità permanente. A Sulmona, era davvero vicino al Molise, mi promise: Prima o poi verrò a visitare il tuo centro di gravità e rise: Gravità fisica o gravità in quanto malato grave? Risposi: entrambi e tu potrai essere il dottore, vieni. Una sera di luglio passò per Termoli andando in Puglia. Cenammo da Nicolino, ricorderanno in molti che si alzò e brindò dicendo: Il malato è guarito ! – Non ci siamo più visti. Il telefono era la sola arma di incontro. Qualche anno fa mi inviò il suo disco e mi disse: “Vecchio bretone, lascia la canna e trova le parole per essere fuori da schemi e da riverenze. La vita è un organo. Se non sai suonarlo hai sempre la fortuna di poterlo ascoltare”. Sono ancora li ad ascoltare e lo farò con la mia canzone preferita.
Una vecchia bretone
Con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù
Capitani coraggiosi
Furbi contrabbandieri macedoni
Gesuiti euclidei
Vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori
Della dinastia dei Ming
Cerco un centro di gravità permanente
Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
Avrei bisogno di
Cerco un centro di gravità permanente
Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
Over and over again
Per le strade di Pechino erano giorni di maggio
Tra noi si scherzava a raccogliere ortiche
Non sopporto i cori russi
La musica finto rock la new wave italiana il free jazz punk inglese
Neanche la nera africana
Cerco un centro di gravità permanente
Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
Avrei bisogno di
Cerco un centro di gravità permanente
Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
Over and over again
You are a woman in love
Baby I need your love
I want your love
Over and over again
Come in into my life
Baby, I want to give you my soul
Baby, I need your love
Bye Bye Franco…
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