Fontana eletto presidente Senato con 222 voti. Il Pd sente cedere il terreno sotto i piedi e si lascia andare ad esternazioni indegne di un Parlamento e di un Paese civile. Striscione indegno del Pd. Ma tant’è: quello che ci meritiamo dopo aver accettato passivamente le imposizioni governative di questi anni. Le pagelline dei commenti, da Cecchi Paone a Lancellotta, da Meloni a Salvini, da Letta a Zan
Fontana eletto presidente Senato della Camera dei Deputati per la XIX Legislatura, tra le ovazioni del centrodestra nella seconda giornata di votazioni a Montecitorio. Ha ricevuto 222 voti. Tutto il centrodestra si è levato in piedi ad applaudire. I votanti sono stati 392, la maggioranza richiesta 197. Oltre a Fontana hanno ottenuto voti: Guerra 77, De Raho 52, Richetti 22. Le schede disperse sono state 2, le bianche 6, le nulle 11. Fontana succede a Roberto Fico. A proclamarlo il presidente provvisorio dell’Assemblea di Montecitorio Ettore Rosato dopo aver letto il risultato dello scrutinio della quarta votazione.
Fontana eletto presidente Senato, ultras cattolico di Verona
Lorenzo Fontana, è stato definito ultras cattolico. Nativo di Verona, classe 1980, Lorenzo Fontana è vicesegretario Responsabile Esteri della Lega dal 2016, eurodeputato dal 2009 al 2018, quindi eletto deputato nel 2022, precisamente il 14 ottobre. Due giorni dopo la ricorrenza della scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo.
Elisabetta Lancellotta: fiducia in una legislatura solida
“Al Presidente Lorenzo Fontana vanno i complimenti e l’augurio di buon lavoro – il commento della deputata Elisabetta Lancellotta – Sicuramente sarà un Presidente che riuscirà, nel migliore dei modi, a svolgere l’importante ruolo e saprà ben collaborare col futuro Governo. Forte della sua esperienza, riuscirà a ricoprire il suo prestigioso incarico con imparzialità e senso delle Istituzioni. Abbiamo gran fiducia e credo che il centrodestra stia ponendo le basi per una legislatura solida e votata all’interesse del Paese“Si chiudono due giorni di lavoro intenso e proficuo, che proseguirà avendo come unico punto di riferimento i cittadini”, ha concluso la deputata molisana di Fratelli d’Italia”.
Cecchi Paone e l’approccio liberale nel wc
Si è sentito punto sul vivo Alessandro Cecchi Paonhttps://www.cecchipaone.it/it/e che di Lorenzo Fontana ha detto: “È uno dei peggiori nemici dell’approccio liberale al fatto che ognuno di noi può vivere la sua idea di famiglia, di amore e di sesso come vuole tutto l’Occidente. Lui si è sempre mosso su una linea cattolica-regressiva. È un intollerante”. Cecchi Paone però deve aver lasciato cadere nel water il suo agognato approccio liberale quando si è inchinato alla linea dittatoriale intrapresa dal governo precedente, che ha imposto divieti assurdi, sospeso lavoratori, consentito il linciaggio di chiunque adoperasse il cervello e lo spirito critico. I DPCM non lo hanno infastidito e neppure la caduta a picco della democrazia.
Fontana eletto presidente Senato: Grazie a chi mi ha votato e a chi no
“Onorevoli colleghi, è con forte gratitudine e grande commozione che mi rivolgo per la fiducia, ringrazio chi mi ha votato e chi no. Sarà mio onore dirigere il parlamento“. Ha affermato il neo eletto Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, nel suo intervento dopo la proclamazione.
“La Camera – ha proseguito Fontana -rappresenta le diverse volontà dei cittadini: la nostra è una nazione multiforme con diverse realtà storiche e territoriali che l’hanno formata e l’hanno fatta grande: la grandezza dell’Italia è la diversità. Interesse dell’Italia è sublimare le diversità“,
Giorgia Meloni: Buona la prima
La leader di Fdi Giorgia Meloni, commentando nel salone del Transatlantico l’elezione di Lorenzo Fontana alla presidenza della Camera, ha dichiarato: “Anche qui alla Camera buona la prima. Stiamo procedendo in modo spedito, sono contenta e faccio le mie congratulazioni a Fontana”.
Matteo Salvini applaude
Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha applaudito dalla Sala del Transatlantico di Montecitorio non appena in Aula si sono sentiti gli applausi dei presenti, per l’elezione del leghista Lorenzo Fontana alla presidenza della Camera. Solo dopo è entrato in Aula. Ricordiamo che l’elezione di La Russa al Senato era avvenuta con il sostegno dell’opposizione.
Il Pd in caduta libera
Ha dato prova di non saper perdere il Pd nostrano che si sta facendo notare per le cadute di stile. Enrico Letta, contrario alla nomina di Fontana, ha scritto infatti su Twitter: “L’Italia non merita questo sfregio”.
Appena iniziata la quarta votazione per eleggere il presidente della Camera, le deputate e i deputati del Pd, Rachele Scarpa, Sara Ferrari ed Alessandro Zan hanno esposto un grande striscione con la scritta “No a un presidente omofobo pro Putin“. Il presidente provvisorio Ettore Rosato ne aveva chiesto la rimozione ai commessi. Ma più che la rimozione del cartello, in un Paese civile avrebbero dovuto rimuovere in malo modo gli autori di certe dichiarazioni. Quella di omofobia è un’accusa grave. Una cosa è accettare tutte le sfumature sessuali e sociali, un’altra è il mainstream imperante. Il termine, coniato dallo psicologo George Weinberg, definisce la paura irrazionale, l’intolleranza e l’odio nei confronti delle persone omosessuali. Il DDL Zan, stando a quanto sarebbe riportato in una nota della Santa Sede, rischierebbe di ledere la libertà di espressione della comunità cattolica, temendo che le posizioni di fedeli e sacerdoti possano essere perseguite. E poi c’è quel “pro Putin” a perpetrare quel pensiero dominante imposto durante gli anni bui della gestione schizofrenica della pandemia.
Sempre nel Pd, in risposta all”elezione di Fontana, vorrebbero posizionare alla vicepresidenza un profilo diametralmente opposto a quello del cattolico conservatore veneto. Il nome che circola è quello di Alessandro Zan. Lo ricorderete in quanto padre del ddl contro l’omotransfobia (mai approvato), paladino dei diritti della comunità Lgbtq+.
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