Fase 2, saranno quattro lunedì a scandire la graduale ripresa delle attività, tutto dipenderà dalla curva di contagi, le riaperture potrebbero seguire un piano regionale, ad avvertire di ciò è il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia.
Per la Fase 2 secondo le ipotesi di Conte sono quattro le date per la riapertura. Saranno quattro lunedì a scandire la graduale ripresa delle attività, tutto dipenderà dalla curva di contagi. Se l’indice R0 dovesse ricominciare a salire il programma potrebbe subire un rallentamento Le riaperture potrebbero seguire un piano regionale, ad avvertire di ciò è il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, il quale ritiene che più un territorio è sicuro, più le misure potranno essere allentante. Ma al contempo, più il contagio sale, più scatteranno nuove restrizioni. Bisogna essere attenti e responsabili. La prima data che riguarda la riapertura, con un allentamento delle restrizioni è la data del 27 aprile con la riapertura delle fabbriche di macchine industriali per l’agricoltura e la silvicoltura.
Fase 2, dal 4 maggio a lavoro 2,7 milioni di persone
Il 4 maggio vi è un’allentamento delle misure restrittive sui movimenti, restando in vigore l’autocertificazione. Via libera anche allo sport all’aria aperta, seppur non di gruppo. Per questa data è fissata anche la ripresa del settore tessile e della moda e anche per la nautica. Lo stesso giorno ripartiranno anche Lotto e Superenalotto. Per l’11 maggio, sempre se l’indice di contagio continuerà a scendere, o se non salirà, riprenderà anche la vendita al dettaglio nei negozi di abbigliamento e calzature. La ripresa sarà segnata da forti limitazioni dovute a distanziamento e sistemi di protezione e sanificazione. Rimarranno chiusi i centri commerciali e i mercati rionali che non vendono alimenti. Il 18 maggio, toccherebbe ai bar e ristoranti: le regole per consentire alle attività di rimanere aperte saranno particolarmente restrittive, dal distanziamento alle misure sanitarie per impedire il contagio, un metro dal bancone, due metri tra un tavolo e l’altro, mascherine e guanti per i camerieri. Nel limbo tra l’11 e il 18 maggio invece parrucchieri e centri estetici, due settori considerati tra quelli a maggior rischio, con la riapertura legata all’andamento del contagio nei prossimi giorni.
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