Esplosi cercapersone nelle tasche di migliaia di persone contemporaneamente in Libano. I walkie talkie erano in dotazione ai miliziani di Hezbollah e hanno provocato almeno 20 morti (tra cui una bimba di 8 anni) e 4.000 feriti. Israele è stato immediatamente accusato dell’operazione, mentre l’aeronautica israeliana ha colpito obiettivi terroristici nel sud del Libano. Il governo israeliano ha convocato un incontro d’emergenza per discutere la risposta di Hezbollah, che ha promesso una “vendetta sanguinosa”. Mosca ha definito l’evento una “guerra ibrida”, mentre gli Stati Uniti hanno negato ogni coinvolgimento nell’attacco
Esplosi cercapersone nelle tasche della gente, nel pomeriggio di ieri 18 settembre, quasi fosse un film dell’orrore. Un attacco simultaneo inimmaginabile, che ha fatto esplodere migliaia di walkie talkie in dotazione ai miliziani di Hezbollah a Beirut, in diverse altre regioni del Libano e a Damasco. I video sui social mostrano uomini che fanno la spesa al mercato quando all’improvviso saltano in aria, ricoperti di sangue come in un horror. Ma non si tratta di un film: è l’ultima trovata di questa guerra assurda che sta sconvolgendo il mondo. I dispositivi di ultima generazione, in dotazione ai miliziani sciiti filoiraniani solo da poco tempo, sono scoppiati tutti insieme, come al segnale di un orologio invisibile, provocando almeno 20 morti e 4mila feriti, paura, vero e proprio terrore. Tra le vittime, anche una bimba di 8 anni.
Esplosi cercapersone nelle tasche all’improvviso. Israele accusato dell’attacco
L’operazione è stata subito attribuita ad Israele dal mondo intero. Nel frattempo l’aeronautica dello Stato ebraico ha lanciato raid micidiali contro strutture terroristiche nell’area di Ayita al-Sha’ab e al-Khyam, nel sud del Libano, e in profondità nel Paese, a 100 chilometri dal confine. Si pensa che l’attacco sia stato preparato a monte, con cura maniacale, introducendo mini cariche esplosive all’interno dei cercapersone programmate per esplodere simultaneamente con un unico comando.
Riunione d’emergenza a Tel Aviv tra Netanyahu e vertici della sicurezza
Najib Mikati, il portavoce del governo libanese, ha affermato che l’esecutivo ritiene Israele responsabile dell’attacco coordinato e lo considera una violazione della sovranità del Paese. L’ufficio del premier israeliano ha invece preso le distanze da un portavoce che sui social ha ipotizzato la responsabilità di Gerusalemme. Poco dopo Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Gallant si sono riuniti nel bunker del ministero a Tel Aviv, per un incontro d’emergenza tra il governo e i vertici della sicurezza. I media israeliani hanno riferito di colloqui a cui hanno preso parte i direttori delle agenzie di intelligence riportando insoliti movimenti militari delle unità sciite. Sul tavolo, nel bunker, la risposta di Hezbollah alle esplosioni sincronizzate e le azioni dell’Idf (Forze di Difesa Israeliane) per contrastarle.
Minacce di vendetta da Hezbollah
Il presidente del Consiglio esecutivo del gruppo Hashem Safieddine è stato chiaro: “Questi attacchi saranno sicuramente puniti in modo unico, ci sarà una vendetta sanguinosa”. Nel mentre Mosca parla di “guerra ibrida” e il segretario di Stato USA, Antony Blinken esclude che Washington fosse a conoscenza del cyberattacco.
NOTE DEL DIRETTORE, MINA CAPPUSSI
Senza prendere le difese o accusare l’una o l’altra delle parti in guerra, quello che ci preme sottolineare è la novità di un attacco simultaneo col sapore di quel terrorismo becero che abbiamo condannato senza riserve in più occasioni, dalla strage del Bataclan a Parigi nel 2015 a quella del camioncino che falciava persone sulla Ramblas a Barcellona nel 2017. La guerra è di per sè un non sense, e ci lambicchiamo il cervello a capire come si possa ancora pensare, nel 2024, di darsi battaglia a suon di cannoni, mitraglie, bombe. Eppure questo attacco ha un carattere nuovo, che fa paura. Perchè ci vuole una mente diabolica per pensare di fare esplodere migliaia di apparecchiature elettroniche, tutte assieme, come per un concerto macabro dalle note rosso sangue!
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