L’idea da un ricerca storica presso l’Archivio Centrale di Stato, Casellario Politico Centrale dell’Università del Molise e università Sapienza. L’Italia ha dato tanto, in termini di braccia e di cervelli, non possiamo dimenticare una pagina dolorosa della sua storia di cui dobbiamo andare tutti fieri. I nostri emigrati si sono distinti, in ogni angolo del mondo, per la fierezza, l’onestà, il senso del dovere e di appartenenza, l’intelligenza e la creatività contribuendo a costruire un’immagine dell’Italia di altissimo livello. Si chiude il corso tenuto dal dr. Carriero per UMDI
Memoria e Genealogia: è il tema dell’ultima lezione del corso che si chiude domani, sabato 4 febbraio. Quello di Genealogia si è guadagnato tante medaglie sul campo: è un corso che piace alla gente, agli studiosi, agli italiani emigrati, ripreso dai media nazionali e internazionali che hanno voluto dedicare grande attenzione all’iniziativa del nostro quotidiano Un Mondo d’Italiani, portata avanti grazie alla collaborazione con Centro Studi Agorà e con il dr. Domenico CARRIERO, studioso di archivistica con un’esperienza 25ennale nella ricerca genealogica. L’ultima lezione del corso base diretto da Mina CAPPUSSI, si snoderà attorno ad un tema particolarmente caldo per gli italiani del Sud e del Nord, indipendentemente dalle coordinate geografiche di provenienza: l’emigrazione! Una lezione di sicuro interesse per un popolo che ha dato tanto, in termini di braccia e di cervelli, e che non ha mai dimenticato una pagina dolorosa della sua storia di cui dobbiamo andare tutti fieri. I nostri emigrati si sono distinti, in ogni angolo del mondo, per la fierezza, l’onestà, il senso del dovere e di appartenenza, l’intelligenza e la creatività contribuendo a costruire un’immagine dell’Italia che solo di recente tende ad opacizzare a causa di una politica sempre più distante dalla nazione, miope dinanzi all’enorme valore culturale della nostra storia, della cultura, dell’arte, del patrimonio naturale e paesaggistico. La ricerca genealogica, interessando famiglie e generazioni, si interfaccia naturalmente con le grandi ondate migratorie, che hanno interessato la nazione sul finire dell’ ‘800 e subito dopo la seconda guerra mondiale.
“Questo interesse per la ricerca genealogica – ci spiega il direttore del corso, nonché direttore UMDI UN MONDO D’ITALIANI, dr.ssa Mina Cappussi – nasce nell’ambito di una ricerca che ho condotto per l’Università del Molise in collaborazione con la Sapienza, durata un anno, presso l’ARCHIVIO CENTRALE DI STATO, a Roma, su 876 schedati al Casellario Politico Centrale, per il compianto prof. Sandro Setta. Doveva essere una ricerca di numeri e dati, ed è diventata una passione bruciante. Man mano che accedevo ai faldoni polverosi, documenti che non erano stati aperti da almeno 40 anni, venivano fuori volti, nomi, storie, e soprattutto queste storie finivano, quasi sempre, in qualche luogo del mondo lontano dall’Italia. Scoprivo l’immenso, tormentato, incredibile, meraviglioso mondo dell’Emigrazione italiana nel Mondo. E’ lì che finivano ad un certo punto le storie di questi 876 molisani ed è lì che si è indirizzato il mio interesse. Da quella ricerca è nato UN MONDO D’ITALIANI, giornale quotidiano che collega gli italiani ovunque, raccontando storie di emigrazione e coniugando l’attualità in termini di rafforzamento di quelli che sono i legami con gli oriundi. La genealogia era dunque il tassello successivo e nella mia testa si consolidava l’idea, un po’ astrusa, di dare vita ad un corso per la ricerca delle proprie radici. L’incontro fortuito (ma io non credo nel caso, ovviamente, consapevole della capacità creativa del pensiero) con il dr. CARRIERO ha reso possibile il concretizzarsi di quell’idea accarezzata da anni. L’iniziativa, d’altronde, è in linea con la mission di unmondoditaliani.it. Nel costruire il nostro albero genealogico, scopriremo molto spesso che i nostri antenati sono emigrati e non hanno fatto più ritorno, che magari si sono creati un’altra famiglia e hanno saputo per lettera della morte dei propri genitori, che sono sepolti in Canada, a Montreal e Toronto, in Australia, a Sidney, Adelaide, in Gran Bretagna, a Londra e Bedford, in Svizzera, Germania, Argentina, Venezuela, Brasile.”
Il corso, cui hanno dedicato un servizio la rivista della Mondadori “Donna Moderna” e l’emittente del gruppo L’Espresso “Radio Capital”, è stato completato da due uscite, una agli archivi parrocchiali di San Giuliano del Sannio e una all’Archivio di Stato di Campobasso. “Fondamentale – continua la CAPPUSSI – riscoprire il nostro passato. Importante, non solo per un’esigenza personale di ricerca storica, ma anche perché si possono scoprire antenati che sono emigrati all’estero, il cui nome e il cui volto si sono persi nel tempo. Inoltre, l’avvicinamento alle nostre radici è un’esperienza indispensabile per “chiudere il cerchio”, per ritrovare quel filo conduttore che ci lega ai nostri antenati. Prima o poi, nella nostra vita, ci piaccia o meno, dovremo fare i conti con il passato e ritrovare le nostre radici. l’albero genealogico è solo una parte, una piccolissima parte del lavoro che ci aspetta, è la copertina del libro che andremo a scrivere con il ns Dna, è la rappresentazione grafica della ricerca. Il corpus dei dati, analizzati, archiviati secondo precise regole metodologiche, diventa la storia della nostra famiglia e delle famiglie che si sono interfacciate lungo i secoli con la nostra”. “Sabato prossimo – conclude Domenico CARRIERO – effettueremo una verifica finale di apprendimento che consta di un esercizio legato alle nozioni acquisite e nella lettura di vari atti antichi per ricercare delle informazioni oggetto della verifica. E da quel momento toccherà ai corsisti continuare in autonomia le ricerche grazie a quanto appreso nelle 12 lezioni del corso per arrivare pronti al corso di genealogia di livello medio che si terrà l’anno prossimo a Bojano”.
Sabato 4 marzo, dunque, dopo la verifica, la consegna degli attestati, rilasciati ai corsisti che avranno frequentato l’80 per cento delle ore previste, realizzati da Eliana CAPPUSSI, alla quale si deve tutta la grafica del corso. L’arriverderci è al prossimo anno con il corso avanzato, mentre cominceranno a breve i corsi base a Isernia, Napoli e negli altri comuni interessati.
di Sabina Iadarola e Fernanda Bruno
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