“Non restiamo a guardare come brucia la foresta!” E’ il grido di Avaaz uno dei pochi movimenti capace di sostenere i piani di recupero e di soccorso in Australia. L’Org è promotrice di un’iniziativa: 40mila donazioni per fornire un aiuto immediato nel continente
Un inferno sulla terra. Le ultime, drammatiche stime del WWF Australia, diffuse dal WWF Italia, rendono noto che oltre un miliardo di animali potrebbero essere stati uccisi direttamente o indirettamente dagli incendi che hanno bruciato 8,4 milioni di ettari in tutta l’Australia. Secondo l’associazione si tratta di un’apocalisse. “Si tratta di una perdita straziante – dice il Wwf – che comprende migliaia di preziosi koala della costa centro-nord del New South Wales, insieme ad altre specie iconiche come canguri, wallaby, petauri, potoroo e uccelli melifagi”. Simbolo di questo dramma è infatti il koala che, come tante altre specie australiane, è endemico, vive cioè solo nel continente, ricorda il Wwf, aggiungendo che gran parte delle foreste di eucalipto, habitat d’elezione di questo piccolo marsupiale arboricolo, sono bruciate. E con queste anche diverse migliaia di koala sono morti. Inoltre, ci si è mai chiesto quanta dose di coraggio sia necessaria per entrare in un bosco in fiamme per salvare animali terrorizzati? “Siamo molto addolorati per la perdita di vite umane nella tragedia degli incendi che sta attanagliando il Paese il nostro affetto e sostegno va alle famiglie che hanno perso i loro cari e alle comunità che hanno perso la casa e i loro averi”. Accanto a questo c’è il dolore per le devastazioni ai danni della fauna e per tanti luoghi selvaggi e incontaminati del Paese. “Molte aree forestali – afferma il Wwf – impiegheranno decenni per riprendersi e alcune specie potrebbero essere sull’orlo dell’estinzione. Fino a quando i roghi non si placheranno, l’entità dei danni reali rimarrà ancora incerta”.
LA CAUSA DEGLI INCENDI
La causa, afferma il WWF: “E’ il caos climatico provocato dall’uomo: il 2019 è stato infatti l’anno più caldo e secco della storia australiana, cosa che ha consentito agli incendi di svilupparsi e propagarsi con una intensità senza precedenti”.
Non restiamo a guardare come brucia la foresta! E’ il grido di Avaaz, un’organizzazione lanciata nel 2007, proiettata a “organizzare i cittadini di tutte le nazioni per ridurre la distanza tra il mondo che abbiamo e il mondo che la maggior parte delle persone vorrebbe. Una Org vhr dà la possibilità di impegnarsi e agire su questioni urgenti di carattere globale e nazionale”. Avaaz, quindi, è uno dei pochi movimenti capace di sostenere i piani di recupero e di soccorso sul posto e, al contempo, organizzare campagne popolari e coraggiose, e indagini in tutto il mondo per combattere i negazionisti. A tal proposito, Avaaz è promotrice di un’iniziativa: 40mila donazioni per fornire un aiuto immediato in Australia, finanziando gli eroi che stanno salvando koala e canguri feriti, e sostenendo un piano a lungo termine di recupero ambientale piantando milioni di nuovi alberi.
Sull’emergenza Australia il Wwf ha lanciato un numero solidale attivo fino al 29 gennaio, grazie al quale è possibile donare (con sms e chiamate) un aiuto per sostenere l’attività dei centri di recupero nella cura degli animali scampati alle fiamme e per mettere a dimora le prime 10.000 piante del progetto “Due miliardi di alberi per l’Australia”, che mira a ripristinare gli ecosistemi entro il 2030. “Fino ad oggi – ricorda l’associazione ambientalista – sono circa 10,7 milioni gli ettari di terra australiana andati in fumo, una superficie più vasta dell’intero Portogallo, almeno 28 persone sono morte e oltre 2.000 case sono state distrutte mentre più di un miliardo di animali sono stati uccisi direttamente o indirettamente dagli incendi.”
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