Elezioni Usa 2020, sfida all’ultimo voto tra il Presidente uscente Donald Trump e lo sfidante Joe Biden. Possibile battaglia legale sul risultato
Elezioni USA 2020. Sfida al fotofinish tra Trump e Biden
Elezioni USA 2020 come di consueto ogni 4 anni, il martedì dopo il primo lunedì di Novembre è riservato alle elezioni presidenziali. Nel 2020 si elegge il 46esimo inquilino della Casa Bianca. Gli sfidanti, il presidente uscente Donald Trump, e il democratico Joe Biden, ex vice presidente degli Stati Uniti, attendono ora i risultati delle urne. La sfida, preceduta da una campagna elettorale molto dura, è molto più aperta di quanto ci si aspettasse alla vigilia. Se, infatti, tutti i sondaggi davano a Joe Biden la palma della vittoria, con un vantaggio ampio, i voti scrutinati nelle prime ore hanno dato un colpo di scena, con il presidente uscente vicino al rivale e capace anche di strappargli Stati già considerati in mano ai democratici. Non a caso il tycoon ha rilasciato una dichiarazione dalla sala stampa della Casa Bianca, attribuendosi la vittoria e, al tempo stesso, denunciando brogli capaci di ribaltare il risultato. Trump ha minacciato anche azioni legali e ha invocato lo stop al conteggio dei voti postali (ben 100 milioni) che a suo avviso sarebbero facilmente modificabili a suo sfavore. Biden, invece, dalla sua residenza in Delaware, ha invitato tutti i suoi sostenitori ad avere fede nella vittoria, certo che lo scrutinio, assegnerà la vittoria ai democratici.
Il sistema elettorale americano e il perché dell’incertezza
Il sistema elettorale americano è un sistema complesso, e prevede un’elezione indiretta del presidente: i cittadini scelgono i grandi elettori, distribuiti nei vari Stati in maniera proporzionale. I grandi elettori, 538, ossia la somma dei deputati e dei senatori, designeranno a loro volta il presidente. Il numero a cui i due contendenti aspirano, il magic number, è 270: raggiunta questa cifra, infatti, la Corte Suprema può dichiarare il vincitore. Vige la formula winner takes all: i grandi elettori di uno Stato si assegnano a chi ha avuto anche solo un voto in più. La maggioranza assoluta dei voti, comunque, non garantisce la vittoria, perché il peso specifico degli Stati è differente. Quelli più grandi hanno un numero di grandi elettori maggiore, e risultano spesso decisivi. Nella storia diverse volte il vincitore ha ottenuto meno voti complessivi rispetto al suo sfidante: l’ultima volta è accaduto proprio con l’elezione del 2016 di Donald Trump, vincitore nonostante abbia ottenuto quasi 3 milioni di voti in meno rispetto alla sfidante Hillary Clinton.
Elezioni Usa 2020, quello che già sappiamo
L’affluenza degli americani alle presidenziali 2020 è stata molto alta: il 66,7% degli aventi diritto ha espresso il proprio voto. Lo scrutinio ha dato un esito sorprendente: non c’è stata la netta vittoria di Biden. Trump è apparso in grado di mobilitare una larga fascia di elettori americani, che pur non palesandosi ai sondaggi hanno confermato il loro apporto nel momento decisivo. La situazione, con alcune piccole ma decisive incertezze, è la seguente: Trump vince in quasi tutti gli Stati della fascia centrale e meridionale degli States, Biden si afferma sulle due coste, est e ovest. I risultati sembrano vedere in vantaggio Biden nelle zone metropolitane, e Trump nelle zone rurali, confermando quanto già era accaduto nella sfida tra repubblicani e democratici del 2016. I grandi elettori sono attualmente dalla parte dello sfidante democratico: 248 a 214.
Gli Stati decisivi per la vittoria
Decisivi saranno gli esisti in Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania, Georgia ed Alaska. Il Michigan, in particolare, ha un ruolo di rilievo: in questo Stato a vocazione industriale ci sono stati emozioni e ribaltamenti di fronte. I sondaggi davano per favorito Biden, i primi voti scrutinati pendevano per Trump, ora sembra di nuovo il 77enne sfidante a prevalere, seppure al fotofinish. Anche la Pennysilvania, stato con un grande numero di grandi elettori, è in bilico, e lo staff di Trump ha subito invocato la vittoria, nonostante lo scrutinio sia ancora in corso.
Trump minaccia azioni legali
Già nella notte statunitense il presidente uscente ha dichiarato che allo scrutinio, a suo avviso non trasparente, avrebbero fatto seguito azioni legali. L’idea dello staff di Trump è infatti quella di ricorrere alla Corte Suprema nazionale per ottenere il riconteggio dei voti. Un’azione simile paralizzerebbe la democrazia a stelle e strisce per almeno un paio di mesi, e dividerebbe ulteriormente un paese già diviso. Biden, rinfrancato dai risultati giunti nel corso della giornata, si è dimostrato prudente, garantendo che sarà in ogni caso il presidente di tutti gli americani. La situazione è in evoluzione. Nella notte italiana potrebbero esserci delle novità.
- Primo giorno di scuola. Esame di terza media, invalsi, maturità: le novità dal Miur
- Demo Percussion Duo da Bojano e Tintilia Boom Boom. Doppio concerto a Campobasso.
- DAD è un diritto in piena pandemia: lettera di una madre
- Tentato stupro Campidoglio Washington. Alexandria Ocasio Cortez confessa
- Proroga blocco sfratti legittimata da Corte Costituzionale fino al 31 dicembre