Elezioni Campobasso Noi Moderati di Maurizio Lupi ha snocciolato i 32 nomi pronti a lanciarsi nell’agone politico per un posto in Consiglio Comunale con il candidato sindaco, Aldo De Benedittis e la benedizione del Coordinatore regionale per il Molise, il Consigliere regionale Fabio Cofelice. E se il mandato fosse senza retribuzione?
Elezioni Campobasso Noi Moderati comunicano di essere pronti alla “battaglia” per il rinnovo del Consiglio Comunale alle consultazioni elettorali dell’8 e 9 giugno 2024. Sono trentadue le candidature proposte dal Partito di Maurizio Lupi, in Molise guidato dal Consigliere regionale Fabio Cofelice.
Elezioni Campobasso Noi Moderati
Belle parole di rito, come si conviene ad ogni campagna elettorale. “Uomini e donne – dichiara il Coordinatore regionale per il Molise, il Consigliere regionale Fabio Cofelice – che hanno scelto di mettere al servizio della città le proprie competenze e capacità umane e professionali. Tutti i candidati con il loro apporto significativo, frutto delle loro esperienze, hanno dato un personale contributo per stilare una bozza di programma che sarà portata all’attenzione del Candidato sindaco della Coalizione di centro-destra Aldo De Benedittis”.
La politica tra la gente solo in campagna elettorale
E Cofelice prosegue. “Siamo sicuri che seguendo i valori che da sempre ispirano la nostra forza politica e caratterizzano la nostra storia, ma soprattutto, lavorando in ‘squadra’ saremo in grado di attuare quel cambio di passo necessario per il rilancio della città di Campobasso. Partendo con il riportare la politica nelle strade, nelle piazze, tra la gente e mai più confinata all’interno delle stanze e dei palazzi. Mi corre l’obbligo di ringraziare tutti quelli che in questi mesi si sono spesi e hanno impiegato il proprio tempo e le proprie energie per lavorare al progetto di rinascita della città di Campobasso”
Al servizio della città, ma senza retribuzione
Destra e sinistra, centrodestra, centrosinistra, centro, estrema sinistra, estrema destra. Le disposizioni logistiche in parlamento sono, appunto, disposizioni, sedie, poltrone collocate da una parte o dall’altra dell’emiciclo. In pratica poi, sta alla responsabilità del sindaco amministrare per il bene comune. Sarebbe tutto più semplice se il mandato da consigliere, assessore, presidente, fosse gratuito, senza alcuna retribuzione. Di certo chi si candidasse lo farebbe esclusivamente per mettersi al servizio della città, della regione, del Paese. Ma questa, per il momento, è utopia. Ci avevano provato i 5Stelle, ma poi l’odore dei soldi ha fatto venire più di qualche mancamento. Vediamo cosa faranno le donne e gli uomini di Noi Moderati che siederanno a Palazzo San Giorgio. Si cambierà pagina?
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