Dpcm stato di emergenza legato alla questione sanitaria in cui si trova l’Italia, l’esecutivo è legittimato ad adottare provvedimenti urgenti anche dopo le dimissioni di Conte e dei ministri
Dpcm stato di emergenza in cui si trova l’Italia il Premier Conte dopo le dimissioni ha tutti gli strumenti per poter firmare eventuali provvedimenti legati allo stato d’emergenza. L’esecutivo è legittimato ad adottare provvedimenti urgenti anche dopo le dimissioni di Conte e dei ministri. Chiaro è tutto nell’articolo 77 della Carta, dove viene specificata la facoltà di un governo dimissionario di emanare decreti legge.
L’articolo 77 recita: “Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria. Quando, in casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni. I decreti perdono efficacia sin dall’inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione. Le Camere possono tuttavia regolare con legge i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti”. Un governo dimissionario anche se con un presidente del Consiglio dai poteri limitati deve gestire la crisi sanitaria.
Dpcm stato di emergenza, prorogato fino al 30 aprile 2021
A metà gennaio il Consiglio dei Ministri ha comunicato che, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha prorogato lo stato d’emergenza fino al 30 aprile 2021. Secondo le norme è possibile prorogare l’emergenza fino al 31 luglio 2021, senza un limite di proroghe, ma in realtà l’ultima scadenza può essere prolungata, come già avvenuto per altri casi. Con lo stato d’emergenza vengono attribuiti poteri straordinari al governo e alla Protezione civile, tra cui la possibilità di operare alle disposizioni di legge operanti. La proroga al 30 aprile 2021, servirà a garantire una maggiore rapidità di svolgimento in caso di necessità, ma anche a garantire continuità all’azione del commissario straordinario Domenico Arcuri.
Cosa succede alle ordinanze dopo la crisi di governo
Il premier può firmare i Dpcm e il ministro della salute Roberto Speranza può firmare i decreti che fondano le zone gialle, arancioni o rosse. In sintesi, nella gestione dell’emergenza sanitaria, la crisi di governo che ha investito Palazzo Chigi non urta.