Dove prendo gli Omega3? Antinfiammatori che promuovono la salute del cervello, allo stesso tempo, però, tutti i prodotti animali, che contribuiscono ad aumentare il colesterolo nel sangue, l’infiammazione nell’organismo e il rischio di attacchi cardiaci e ictus
Dove prendo gli Omega3? Il consumo di pesce, è molto consigliato soprattutto nelle diete, ma numerosi studi suggeriscono che i danni sono superiori ai benefici. È vero che come nutriente gli omega-3 hanno effetti positivi, ma occorre considerare da dove tale nutriente è ricavato e a quali altre sostanze si accompagna. Gli omega-3 sono antinfiammatori, promuovono la salute del cervello, sono associati a un rischio ridotto di attacchi cardiaci negli onnivori che seguono la dieta standard occidentale. Allo stesso tempo, però, tutti i prodotti animali, incluso il pesce, sono la fonte principale di grassi saturi e l’unica fonte di colesterolo nella dieta, entrambi fattori che contribuiscono ad aumentare il colesterolo nel sangue, l’infiammazione nell’organismo e il rischio di attacchi cardiaci e ictus.
Dove prendo gli Omega3? Aspetti negativi
Inoltre, il pesce è la principale fonte di esposizione al mercurio e anche questo aumenta il rischio di morte per malattie cardiovascolari. Da ciò si evince facilmente quanto sia contraddittorio voler assumere gli omega-3 dal pesce: i benefici di questi acidi grassi per la prevenzione delle malattie cardiovascolari sono annullati dall’aumento di rischio per le stesse malattie dovuto a colesterolo, grassi saturi, mercurio presenti nel pesce.
E l’olio di pesce?
Si potrebbe pensare che consumare integratori di olio di pesce sia una soluzione, per assumere gli omega-3 senza il problema dei grassi saturi e colesterolo. Ma è stato dimostrato da molti studi che in realtà l’olio di pesce non porta benefici. Una metanalisi che ha preso in esame i risultati di 20 diversi studi ha concluso che l’utilizzo di integratori di omega-3 a base di olio di pesce, in un periodo di 2 anni, non ha avuto alcun effetto positivo sul rischio di morte per malattie cardiovascolari, attacchi cardiaci e ictus. Un’altra metanalisi di 14 studi ha trovato risultati simili: gli integratori di olio di pesce non hanno protetto da un secondo attacco cardiaco un gruppo di persone che aveva già avuto un attacco, né da altre malattie collegate.
Diabete, Alzheimer, Cancro imputato numero uno: olio di pesce
Uno studio pubblicato nel 2013 dal National Cancer Institute, ha concluso che gli uomini con maggiori livelli di omega-3 nel sangue dovuti a olio di pesce avevano una maggiore probabilità di sviluppare cancro alla prostata, e in una forma più aggressiva. L’olio di pesce non diminuisce il rischio di ammalarsi di Alzheimer, né rallenta il declino cognitivo di chi è già malato. Olio di pesce per il diabete di tipo 2, non risulta protettivo.
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