Aquila. Ore 3.32. Magnitudo 6.3. Il dramma, il dolore, la paura di una tragedia imprevista. A dieci anni del sisma nel capoluogo abruzzese, Alberto Ludovici dedica una canzone alla sua città, colpita dal terremoto.
(UMDI UNMONDODITALIANI) Una canzone per ricordare, anche se i ricordi fanno male, alle volte. Si chiama 3.32, e si riferisce all’ora tragica della notte del 6 aprile 2009, in cui avvenne il tragico terremoto, che sconvolse l’Aquila, in una notte che rimarrà per sempre nella storia del nostro Paese. A comporre la canzone, in ricordo dell’immane tragedia, che provocò 309 vittime, 1.600 feriti e oltre 65.000 sfollati, Alberto Ludovici, conosciuto come 001 BEST, in onore della sua città natale, che oggi pian piano sta ricominciando a vivere. La canzone avrà una distribuzione internazionale, su tutte le piattaforme digitali, a partire da sabato 6 aprile 2019, giorno dell’anniversario della tragedia. La canzone, interpreta poi in maniera psichedelica gli istanti di terrore del terremoto, con una prima parte molto agitata e psichedelica dove la voce ripete ossessionata questo numero: 3.32. Insieme agli strumenti, si possono ascoltare terribili suoni con i quali l’artista intende rappresentare la sconvolgente esperienza del terremoto, in una sorta di Guernica uditiva. Ludovici sabato 6 aprile, giorno di uscita del singolo, non parlerà del suo brano sui suoi canali social, nel rispetto del lutto cittadino.
I BRANI
L’arrangiamento del brano, eseguito dallo stesso Ludovici, contiene influenze di rock psichedelico, black music e heavy metal, pur mantenendo una buona orecchiabilità. L’artista definisce la sua intera produzione musicale con la sigla SPPR, Symphonic Psychedelic Pop Rap, e la presenta come la convergenza definitiva tra Rock, Rap e Pop. L’intermezzo è scandito da un rap aggressivo, e dall’incalzare delle dinamiche accompagnate da virtuosismi di chitarra elettrica. Infine l’imponente conclusione della canzone presenta armonie più solari e solenni, insieme ad un messaggio ottimista di coraggio, serenità e speranza.
LA COPERTINA
La copertina del singolo è allo stesso tempo tragica e ottimista. Scattata dallo stesso artista, raffigura l’imponente puntellamento della storica Scuola Elementare Edmondo De Amicis, che si trova nel centro della città. Il musicista ha ritoccato poi digitalmente l’immagine al fine di far intravedere la scritta 3.32 tra i ferri, con tecniche ispirate ai lavori Storm Thorgerson, un disegnatore celebre per le sue illustrazioni legate alla musica. La scelta di questo inquietante soggetto metallico vuole dapprima trasmettere un messaggio di questo genere: ‘’Siamo ancora intrappolati in questa terribile gabbia del terremoto’’. Tuttavia, in alto a sinistra è possibile intravedere un cielo azzurro, come fosse vicina la prospettiva di un periodo più sereno, di rinascita e sollievo.