L’Ambasciatore Italiano in Perù, Giancarlo Maria Curcio, disponibile a prestare attenzione alla famiglia italo – venezuelanadi Monacilioni. Avviate le pratiche di rimpatrio consolare. L’Ambasciatore d’Italia a Caracas, Placido Vigo, il Console Generale d’Italia a Caracas, Enrico Mora, il Segretario Generale del CGIE a Zurigo, Michele Schiavone
(UMDI UNMONDODITALIANI) Venezuela in crisi, italiani venezuelani in pericolo. E di questi giorni la notizia della drammatica situazione della famiglia Utrera –Pannitto, per la qualeè intervenuto il CGIE, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, grazie a Nello Collevecchio, componente del CGIE Venezuela e a Gianfranco Sangalli, componente del CGIE Perù. L’Ambasciatore Italiano in Perù, Giancarlo Maria Curcio, si è reso disponibile a prestare la dovuta attenzione alla famiglia italo – venezuelana e insieme a Sangalli e a Caposiena inizieranno tutte le pratiche di rimpatrio consolare. Della vicenda sono stati informati sia l’Ambasciatore d’Italia a Caracas, Placido Vigo, sia il Console Generale d’Italia a Caracas, Enrico Mora, oltre che il Segretario Generale del CGIE a Zurigo, Michele Schiavone. Contestualmente, grazie ai riferimenti diretti a Lima del Comitato Molise Pro Venezuela, si è tenuto ieri un incontro con alcuni funzionari dell’Ambasciata Italiana in Perù ed è stato attivato anche il Presidente del Comites di Lima per dare i primi aiuti emergenziali alla famiglia italo-venezuelana originaria di Monacilioni. “I più sentiti apprezzamenti – scrive il Comitato Pro Venezuela – all’Amministrazione Comunale, alla Parrocchia di Santa Maria Assunta e a tutta la comunità di Monacilioni per il proprio impegno nel ricercare un alloggio e consentire di accogliere la famiglia Utrera – Pannitto, così come già fatto per altri nuclei familiari”
CRISI IN VENEZUELA
La Crisi in Venezuela è iniziata nel 2010 sotto la presidenza di Hugo Chávez ed è continuata durante i due mandati del suo successore, Nicolás Maduro. La presidenziale venezuelana del 2019 ha avuto una crisi politica incominciata nel gennaio 2019 in Venezuela, a seguito delle elezioni presidenziali del 2018, fortemente contestate e considerate irregolari dalle opposizioni e da diversi stati esteri, e del successivo re-insediamento di Nicolás Maduro. L’Assemblea nazionale, il parlamento controllato dall’opposizione ma di fatto esautorato, ha dichiarato invalide le elezioni e nominato Juan Guaidó presidente del Venezuela ad interim, tuttavia Maduro è riconosciuto dall’Assemblea nazionale costituente. Il governo di Maduro sostiene che la crisi sia un colpo di Stato guidato dagli Stati Uniti per rovesciarlo e controllare le riserve petrolifere del paese. Guaidó nega le accuse di un golpe, dichiarando che dei volontari pacifici sostengono il suo movimento.