Covid seconda ondata contagi in autunno, è un’ipotesi che, secondo Zangrillo, non può essere prevista. Alcuni scienziati invece sostengono il contrario
Covid seconda ondata contagi in autunno è ciò di cui tutti hanno timore. Su tale argomento i pareri dei vari scienziati si differenziano. Ancora una volta, Alberto Zangrillo, dopo le precedenti dichiarazioni shock dell’esperto sulla pericolosità del virus, ora si trova in contrapposizione con altri medici sul ritorno del virus nel periodo autunnale e afferma: “Chiunque per le più svariate ragioni si possa permettere di dire che la seconda ondata ci sarà in autunno o in settembre o prima di Natale, dice delle cose che non hanno senso dal punto di vista scientifico. Sarebbe come prevedere che a Milano nevicherà il giorno di Sant’Ambrogio, questo per dire che noi ancora una volta dobbiamo tenerci aderenti alle evidenze. E almeno per il momento i dati ci dicono che la cosa sta prendendo una piega positiva”.
Covid seconda ondata contagi, Zangrillo invita alla prudenza
Nonostante le varie dichiarazioni, del direttore delle Unità di anestesia e rianimazione generale e cardio-toraco-vascolare dell’ospedale San Raffaele di Milano, Zangrillo, in cui affermava che il Covid-19 non esistesse più dal punto di vista clinico, nell’intervista fatta nella trasmissione L’aria che tira su La7, ha specificato che ciò non vuol dire che il virus è scomparso ma dice: “C’è, ma non è in grado di produrre quella condizione che ha portato tante persone in terapia intensive”. Ha comunque invitato tutti a comportarsi prudentemente e a rispettare tutte le misure di sicurezza. Lo scienziato, inoltre, ha aggiunto: “Abbiamo trascurato una serie di patologie che non devono essere trascurate a lungo, altrimenti creiamo un altro gravissimo problema”, sottolineando che bisogna riprendere la propria quotidianità e le proprie abitudini al più presto, soprattutto dal punto di vista sanitario.
Secondo Oms e Iss il virus tornerà
Al contrario del medico Zangrillo, a credere nel ritorno del virus in Italia sono l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e alcuni scienziati, che dovrebbe avvenire in autunno in seguito all’avvertimento lanciato da Anthony Fauci. Il direttore del National Institute of Allergy and infectious Diseases statunitense ha espresso il suo punto di vista sulla situazione e ha dichiarato: “Il virus tornerà in autunno, ma saremo più preparati”. Parere analogo quello di Silvio Brusaferro: “Una seconda ondata non è scontata e non si può escludere”. Il presidente dell’Istituto superiore di Sanità ha specificato che non sarà la stessa situazione drastica vissuta da febbraio e afferma: “Non avrà lo stesso impatto della prima”. Ci sono segnali di fiducia dal momento in cui ora si indossano le mascherine, si rispettano le distanze interpersonali e la ricerca scientifica sta facendo grandiosi sacrifici.
Non bisogna abbassare mai la guardia
L’inviato David Nabarro, avverte: “Il Coronavirus non è sparito e con l’allentamento delle restrizioni dobbiamo prepararci all’arrivo di nuove ondate che si diffonderanno molto velocemente”. Non bisogna abbassare mai la guardia, perché c’è l’ipotesi che il Coronavirus si ripresenti ancora a dicembre. Francesco Le Foche, primario di immuno-infettivologia al day hospital del Policlinico Umberto I di Roma non ne esclude la possibilità e dichiara: “Non credo che a settembre-ottobre l’epidemia sarebbe già in grado di riprendersi proprio per il limitato spazio temporale”. Sulla il virologo Guido Silvestri la chiara stagionalità del Coronavirus “deve farci prendere molto sul serio la possibilità di un ritorno del virus in dicembre-gennaio”. Il docente negli Usa alla Emory University di Atlanta ha invitato a premere “su strategie chiave come monitoraggio e preparazione”, piuttosto che insistere “su interventi a tappeto” la cui efficacia è incerta e il Paese potrebbe subire ulteriori danni al sistema economico.