L’emergenza coronavirus scatena preoccupazione anche all’interno delle carceri italiane, al punto di spingere alcuni detenuti veneti a scrivere una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Presidente ha, inoltre, accolto il commento di Leonitina Lanciano, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, comprendendo la difficile situazione delle carceri e promettendo di adoperarsi nei limiti delle sue possibilità.
(UMDI – UNMONDODITALIANI) Nelle scorse ore, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha risposto alla lettera dei detenuti veneti, contenente preoccupazione a seguito dell’emergenza coronavirus, e disapprovazione per quanto riguarda l’ulteriore limitazione della libertà personale messa in atto per evitare l’aggravarsi degli effetti del virus. Leontina Lanciano, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, commenta: “È necessario sottolineare come la perenne condizione di sovraffollamento e la conseguente precarietà delle condizioni di salute negli istituti penitenziari – soprattutto alla luce dell’emergenza sanitaria in corso – è la stessa segnalata da tutta la popolazione carceraria italiana, in tutte le case circondariali nazionali. In veste di Garante regionale dei diritti delle persone private della libertà personale ho raccolto direttamente, anche qui in Molise, le medesime sollecitazioni provenienti dai detenuti presenti nelle strutture di Campobasso, Isernia e Larino. Quale organo di garanzia, inoltre, mi sono già impegnata a far pervenire le istanze così ricevute alle Istituzioni competenti. Intanto, ritengo doveroso esprimere un sincero apprezzamento per le parole spese dal presidente Mattarella le quali, in una condizione di estrema difficoltà come quella attuale, offrono un sostegno e un conforto “istituzionale” di grande significato per l’intera popolazione carceraria”. Il presidente della Repubblica, Mattarella, di seguito, afferma: “Ho ben presente la difficile situazione delle nostre carceri sovraffollate e non sempre adeguate a garantire appieno i livelli di dignità umana e mi adopero, per quanto è nelle mie possibilità, per sollecitare il massimo impegno al fine di migliorare la condizione di tutti i detenuti e del personale della Polizia penitenziaria che lavora con impegno e sacrificio”.