Covid e numeri: Molise isola felice? 279 contagi e 3.300 tamponi dimostrerebbero che non esiste un territorio immune al COVID ed il Molise non sfugge purtroppo alla pandemia con l’aggravante che il sistema sanitario regionale è talmente fragile che non riesce a garantire nemmeno le cure urgenti e non rinviabili per altre patologie salvavita, come evidenziano i Primari dell’Ospedale Cardarelli di Campobasso
Covid e numeri, Molise isola felice? I numeri Covid del Molise vanno letti in rapporto alla popolazione e all’estensione territoriale, secondo la disamina dell’associazione Tedeschi: “Il Molise – scrive il sodalizio in una nota – non è immune al contagio, 3.300 tamponi fatti, 279 pazienti positivi, 5 mila operatori sanitari regionali impegnati tra Asrem, strutture private convenzionate, personale del 118 e ambulatori pubblici e privati a cui i tamponi non sono stati completati, il Tg1 ad Isernia, poi il Tg 4, il Corriere della Sera e da ultimo Radio Popolare di Milano hanno diffuso a livello nazionale la convinzione che nella nostra regione non ci sia la diffusione di coronavirus non capendo la pericolosità del COVID 19. C’è poco da stare tranquilli, come ci confermano i nuovi casi all’ospedale San Timoteo di Termoli e senza computare gli ospiti e gli operatori delle RSA, Case di Riposo, Comunità Alloggio per Anziani e strutture per diversamente abili e Case Famiglie”.
Covid e numeri, qual è la verità?
Covid e numeri? “La verità elementare – prosegue l’associazione che ricorda il sacerdote saleziano di Jelsi – è che non esiste un territorio immune al COVID ed il Molise non sfugge purtroppo alla pandemia con l’aggravante che il sistema sanitario regionale è talmente fragile che non riesce a garantire nemmeno le cure urgenti e non rinviabili per altre patologie salvavita, come evidenziano i Primari dell’Ospedale Cardarelli di Campobasso”.
Covid e numeri: la fragilità delle strutture sanitarie
Covid e numeri anche per quanto riguarda ospedali e cliniche. “Con le strutture sanitarie private accreditate non utilizzate – continuano dal sodalizio – gli Ospedali di base di Termoli e Isernia in forti difficoltà dopo i tagli dell’ultimo Piano Sanitario, la trasformazione della struttura di Agnone in struttura di comunità e di quelle di Larino e Venafro in ambulatori distrettuali e RSA, la nota dei Primari del Cardarelli dovrebbe allarmare ogni persona di buonsenso del Molise stante il rischio che corre qualsiasi cittadino per eventuali urgenze o emergenze diverse dal coronavirus. In un simile contesto con la pandemia in corso, il 118 regionale decimato dai casi COVID, i Medici di Base sotto pressione e la popolazione barrata in casa, con un bassissimo numero di tamponi emergono casi di positività che non comprende come e dove saranno gestiti per le sintomatologie lievi fino a che quei pazienti non si negativizzano, a chi e a che serve far credere al resto d’Italia che il Molise è sostanzialmente immune dal coronavirus?”
Ce n’è pure per il commissario della sanità
“Non sarebbe meglio – conclude la nota – mettere in risalto che il Commissario ad Acta della sanità, Angelo Giustini, che continua a firmare Decreti su Decreti dovrebbe illustrare in modo trasparente alla popolazione il suo Piano e le ragioni che lo hanno indotto a utilizzare o meno le strutture ospedaliere di Larino e Venafro, a ipotizzare il centro Covid al Cardarelli a non coinvolgere le strutture private convenzionate? Perché si continua a far riferimento al Presidente della Regione o all’unità di Crisi quando si fa cenno a questi temi? C’è forse un solo Decreto in materia sanitaria firmato dal Presidente Toma in queste settimane? A chi giova alimentare questa confusione che scarica dal Governo Nazionale le responsabilità sui ritardi e sulle scelte fatte in Molise? Al cospetto di una pandemia si può perseverare nella finzione che la Regione gestisce il sistema sanitario con un dibattito assolutamente inutile visto che se i Decreti non li firma il Commissario ad Acta nominato dal Governo Nazionale restano solo parole al vento? ”
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