“Correlazioni astratte” è la mostra d’arte, curata da Maurizio Vitiello, inaugurata sabato, 7 aprile 2018, con le opere di tre artisti aniconici dell’area campana: Eduardo Ferrigno, Antonio Izzo, Gianni Rossi, alla Galleria d’Arte “Il Triangolo”, in Via degli Alimena
(UMDI – UNMONDODITALIANI) Inaugurata la mostra d’arte, curata da Maurizio Vitiello, intitolata “Correlazioni astratte”, sabato, 7 aprile 2018, con opere recenti di tre artisti aniconici dell’area campana: Eduardo Ferrigno, Antonio Izzo, Gianni Rossi, alla Galleria d’Arte “Il Triangolo”, in Via degli Alimena. Da anni Eduardo Ferrigno, Antonio Izzo e Gianni Rossi saggiano i loro studi e i loro interventi in mostre di gruppo; hanno voglia di esprimersi, di “esserci”, di discutere. E’ chiaro che la prospettiva del domani è nell’attualità dell’arte. Il loro procedere è un gioco sottile di rimbalzi; orizzonti, profili, panorami s’interconnettono nelle frontiere comuni. Oggi abbiamo bisogno di bellezza e di sogni; “La bellezza salverà il mondo” afferma il principe Miškin nell’Idiota di Dostoevskij e “Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni” scrive il grande drammaturgo seicentesco che fu Shakespeare, nella sua opera “La tempesta”. Il loro cammino è accattivante, va verso il “bello” e il loro impegno è sincero; finitime sono le loro impostazioni, e, tra le loro opere, si colgono, si avvertono e si percepiscono “scambi di confine”, nell’alveo di produzioni serissime e nel concreto ventaglio di traguardi raggiunti, già, coerentemente, alle spalle. Eduardo Ferrigno con la sua pittura riesce a incardinare assi con giustapposizioni, che attirano interessi; insomma, verticalità dimensionano un “assett” centrale, chiaro e netto. Con questi ultimi lavori distribuisce con acutezza impianti finemente investiti dalle qualità cromatiche dell’oro, sino a coinvolgere cromatismi forti, carichi. I soggetti hanno voglia di conquistare lo spazio, anzi tentano di sedurlo e d’invaderlo, pienamente. Antonio Izzo continua a sviluppare programmi compositivi agili. A memoria calma e raffreddata, possiamo sottolineare che la produzione artistica dell’artista deriva da seduzioni e articolati recuperi; da seduzioni perché ha sempre inseguito e sostanziato percorsi della sua ricerca tentando di indagare su vari, complessi e specificati tagli estetici e da recuperi, perché per lui nessun “materiale di risulta” può considerarsi tale, dato che potrebbe avere ancora in sé un lancio di sfida all’estetica. Gianni Rossi, gioca, da sempre con titoli orientati, talvolta intriganti, insomma appassionanti, e puntualizza con precisa chiarezza la sua linea, sia grafica che pittorica, che ha avuto, serie dopo serie, passo dopo passo, momento dopo momento, enunciazioni chiare, esplicite, capaci, convinte e persuasive, senza inganno alcuno.