Gli Usa diventano il primo Paese al mondo per numero di contagi con oltre 82mila casi, si ritiene che l’epidemia potrebbe cominciare a rallentare a settembre ma il presidente Trump ritiene di riportare il prima possibile l’America al lavoro. In Spagna Il numero dei contagi cresce molto velocemente, diminuisce per la prima volta nell’ultima settimana il numero dei decessi quotidiano.
(UMDI-UNMONDODITALIANI) L’emergenza Coronavirus si sta espandendo ovunque. Gli Usa, con oltre 82mila casi, diventano il primo Paese al mondo per numero di contagi, superando Italia e Cina. Oltre 1.200 decessi in tutti gli Stati Uniti,237 in 24 ore. Il sindaco Bill de Blasio prevede che mezza New York sarà contagiata. L’assessore alla Sanità Oxiris Barbot ritiene che l’epidemia potrebbe cominciare a rallentare a settembre, ma il presidente Donald Trump ritiene di riportare il prima possibile l’America al lavoro. Trump ha parlato di grande rispetto per la Cina. Il Tycoon ha dato notizia di una telefonata intercorsa tra lui e il leader del governo cinese, i due Paesi collaboreranno. Nel Regno Unito si teme un’esplosione di casi gravi nei prossimi giorni. Intanto, Westminster ha chiuso i battenti e deputati e lord si stanno barricando nelle loro case. In Spagna i decessi totali sono arrivati a 4.089. Il numero dei contagi cresce molto velocemente. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono quasi 3.700 e 7mila quelle che sono guarite. Diminuisce per la prima volta nell’ultima settimana il numero dei decessi quotidiano, con 83 morti in meno rispetto a quelli di mercoledì. In Francia ci sono 40mila nuovi contagiati nell’ultima settimana, malgrado si contino solo 25mila positivi dall’inizio dell’epidemia. Nel Paese è cominciato il piano di evacuazione dall’Alsazia dei malati tramite un treno ad alta velocità, che li ha trasportati da Strasburgo negli ospedali dei Paesi della Loire e di altre regioni per alleggerire gli ospedali alsazioni, ormai al collasso. La Germania ha messo in campo fino a 500mila test alla settimana, come ha detto il virologo della Charité Christian Drosten in conferenza stampa a Berlino per spiegare la forte differenza tra i dati e il tasso di mortalità in Germania e quelli di altri Paesi come Italia e Spagna. Poche vittime in Germania perché hanno fatto un lavoro di diagnostica da laboratorio forte e capillare. Il grande lavoro dei laboratori di analisi in Germania è stata la forza del sistema tedesco contro il contagio, perché si è potuto identificare e isolare. Ma il ministro della Salute tedesco Jens Spahn dichiara che il numero delle vittime aumenta in Germania, anche se è ancora basso. Intanto la Germania prende altri dieci pazienti italiani.