Secondo lo studioso Pierluigi Lopalco infatti il Covid-19 non durerà pochissimo, anzi. La sua previsione infatti è che le misure restrittive dureranno almeno fino all’estate. “Dobbiamo essere chiari – continua Lopalco – di Covid si guarisce”. Gli italiani sono persone intelligenti, lo stanno dimostrando anche in questo caso. Hanno però bisogno di capire cosa sta succedendo
(UMDI – UNMONDODITALIANI) In questo periodo buio, sembra che tutti hanno acquisito una laurea in campo medico. Tutti sono diventati esperti di pandemie e tutti sanno cosa è giusto fare e come comportarsi. Ma è realmente cosi? Assolutamente NO. Le persone, o meglio gli studiosi e gli scienziati su cui possiamo fare affidamento è possibile spesso incontrarli in televisione, in qualche video su Internet o incrociarli su Twitter. Sono spacciatori di buona scienza, scienziati che sanno quali parole scegliere, cacciatori di fake news come ad esempio Roberto Burioni. Sta volta però l’epidemiologo in questione, che fino a qualche mese fa era un mestiere complicato anche soltanto da spiegare, mentre oggi è famoso come l’allenatore della Nazionale durante i mondiali di calcio. Pierluigi Lopalco, ordinario di Igiene a Pisa, per molti anni a Stoccolma dove ha coordinato le strategie vaccinali per il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive. E’ stato tra i primi a capire cosa sarebbe diventato il Coronavirus. E, quando i fatti gli hanno dato ragione, ha fatto la scelta più inattesa: ha accettato l’invito di Michele Emiliano ed è tornato a casa, la sua Puglia dove è nato e dove mancava da molti anni, a fare il coordinamento scientifico della Task force contro il Coronavirus. Vive in una piccola stanza della Protezione civile. “Due, tre giorni dopo che osserveremo scendere la curva in maniera costante potremo dire che c’è stato il picco – risponde Lopalco alla domanda su quando raggiungeremo l’apice dei contagi – non ha alcun senso oggi poter fare delle previsioni: i modelli previsionali sul Covid19 sono oggi come le previsioni del tempo. Funzionano a 24 ore, son buoni a 48 ma già dopo le 72 ore non sono più affidabili. Le variabili in gioco sono così tante che rendono impossibile una previsione che vada al di là dell’immediato. Chi lo fa o ha una sfera di cristallo o strumenti di calcolo che io non conosco”. Secondo lo studioso infatti il Covid-19 non durerà pochissimo, anzi. Sostiene infatti che prima di ottobre sarà quasi impossibile far ritorno alla vita di sempre. La sua previsione infatti è che le misure restrittive dureranno almeno fino all’estate. “Ci potrà e dovrà essere una mitigazione delle misure – aggiunge poi Lopalco – torneremo a lavorare, a uscire, ma si dovrà fare tutto con molta calma e cautela”.
Quando finirà secondo Pierluigi Lopalco“Sto dicendo che il problema non è quando ma come finisce. Noi dobbiamo augurarci che il picco – continua lo studioso – non ci sia e che tutto questo duri il tempo più lungo possibile. Soltanto così, spalmando l’epidemia nel tempo, potremo avere la certezza di curare e di fare guarire più persone possibili. Perché anche su questo dobbiamo essere chiari: di Covid19 si guarisce”. Purtroppo non sempre però. Il virus provoca una polmonite grave che può essere letale per le persone fragili. Ma può essere curata, servono medici e reparti disponibili. “Rallentare la velocità di trasmissione è un esercizio di democrazia: tutti dobbiamo curarci – afferma Lopalco – perché, parliamoci chiaro, questa è la Spagnola del 2020. Il Covid assomiglia molto all’influenza che tra il 1918 e il 1920 fece 500 milioni di ammalati e 50-100 milioni di morti. Andrebbe così anche oggi se non avessimo le terapie intensive e se non avessimo preso misure drastiche per limitare il contagio, come quelle che abbiamo preso. Tutto durerebbe un mese e ci lasceremmo 100 milioni di morti alle spalle. Accettare tutto questo è impossibile.”
Le scelte del Governo“Secondo me si è comportato benissimo – continua l’epidemiologo – ha fatto scelte giuste e coraggiose prima degli altri. Bisogna dargliene atto. Mi permetto però di dare un consiglio: la comunicazione è interamente affidata al Bollettino delle 18 della Protezione civile. Ma quello è un bollettino di guerra, sono numeri tremendi che non fanno altro che spaventare ancora di più le persone. E’ un errore. Io penso invece che serva raccontare quello che si sta facendo, che si spieghi il perché ci siano scelte queste misure di mitigazione e dove vogliamo arrivare. Gli italiani sono persone intelligenti, lo stanno dimostrando anche in questo caso. Hanno però bisogno di capire”. “Anche se c’è ancora troppa gente per starda” – aggiunge poi titubante.