OMS: dichiarato lo stato di pandemia. Che significa? Che effetti avrà sulle nostre vite? Potrebbero fermarsi tutti i trasporti su terra, e i blocchi sarebbero presidiati dai militari, zone di interdizione, dove è proibito entrare o uscire, altro che treni assaltati da Milano al Sud!
Covid-19: è Pandemia da coronavirus. L’ha dichiarato oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità, con tutte le conseguenze che saranno evidenziate da qui in avanti. Il virus infatti oltre a essere mortale ha anche un’alta diffusione a livello mondiale. Cosa significa la dichiarazione di pandemia? In pratica lo stato di “pandemia” potrebbe voler dire più limitazioni alla vita come noi la conosciamo: l’Oms potrebbe chiedere a singoli Paesi di fermare alcune attività, come il trasporto via terra e potrebbe anche inviare i suoi operatori per aiutare nella gestione della crisi, un po’ come una sorta di “Caschi Blu”. La strategia contemplata dall’Organizzazione, però, sembra che sia diretta verso una soluzione “cinese”, ovvero di una serie di blocchi via via più stringenti più ci si avvicina alle zone dove i contagi sono maggiori, sul modello di quanto avvenuto a Wuhan e nella provincia di Hubei. Verrebbe quindi creata una zona di interdizione, dove è proibito entrare o uscire, nei focolai accertati del contagio, le attuali zone rosse di Lombardia, Emilia ecc, circondata da una zona di transizione, o di buffer, dove vengono
applicate particolari misure di sorveglianza sanitaria e auto-quarantena, ma senza limitare la circolazione della popolazione. Sicuramente la dichiarazione di pandemia rappresenta un passaggio importante in più a livello burocratico, permettendo una gestione più razionale dell’emergenza sanitaria globale. L’impatto per l’economia globale è già pesante, con una forte riduzione in Italia dei consumi, e quindi del lavoro, soprattutto su certe categorie come i commercianti, i ristoratori e gli addetti del settore turistico, ma potrebbe divenire devastante se si giungesse ad una situazione in cui i provvedimenti più coercitivi venissero impiegati su vasta scala. Il lavoro, infatti, appare secondario in uno scenario in cui l’esigenza primaria è quella di contenere il virus, e limitare le vittime, vista la sua alta trasmissibilità. Si potrebbe andare incontro a uno scenario tipo Wuhan su scala nazionale con intere province (o regioni) messe in quarantena e col blocco di ogni attività lavorativa.
IN ITALIA
Attualmente in Italia la situazione viene monitorata nelle varie regioni, nelle varie realtà locali, e situazione sanitaria ospedaliera. Una situazione certamente seria che avrebbe potuto essere contenuta con un comportamento attento, che è venuto meno, vedendo comitive di giovani allegri e deresponsabilizzati che si divertono credendo, illudendosi, che il coronavirus attacca solo gli anziani. Il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Conte, a seguito degli eventi peggiorativi del coronavirus, solo l’altro giorno aveva emanato, sentendo tutti i Ministri, il D.P.C.M. più restrittivo per l’intera nazione, ma la dichiarazione dell’OMS seppure attesa da più parti, mette l’Europa in ginocchio.
AL SUD E IN MOLISE. TANTI ANZIANI E SANITA’ INADEGUATA
Per quanto riguarda la situazione del Sud, e del Molise in particolare, l’espandersi del virus, facilitata da comportamenti irresponsabili e dal rientro massificato dal Nord, le maggiori criticità sono legate alla composizione della popolazione, per la maggioranza anziana, e dunque più esposta a rischi. Per non parlare della situazione sanitaria locale, sicuramente non adeguata ad un picco di contagi.
di Mina Cappussi e Francesca Risi
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